Brexit Londra ancora senza un piano?

Brexit Londra ancora senza un piano?

Possibile che il Regno Unito non abbia un piano di uscita dall’Unione Europea? Secondo le indiscrezioni rilasciate dal quotidiano inglese Time, sembrerebbe proprio di sì.

All’interno del Governo britannico guidato dal Primo Ministro, Theresa May non ci sarebbe una linea comune su come trattare l’uscita (La meno traumatica possibile) con l’Unione Europea. Le intenzioni del Regno Unito sarebbero di restare all’interno del Mercato Unico ma con la possibilità di limitare gli accessi degli immigrati (Compresi i cittadini dell’Unione Europea) sul territorio britannico, pretese già respinte dai vertici dell’Unione Europea.

Secondo le intenzioni del Primo Ministro britannico, Theresa May, a marzo 2017 sarebbe la data di attivazione dell’Articolo 50 del Trattato di Lisbona che darebbe il via alle trattative per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, ma secondo il Time servirebbero altri 6 mesi per riuscire a mettere d’accordo le varie anime del Governo.

Ricordiamo però che il Governo britannico non potrà attivare l’Articolo 50, in quanto, secondo la recente decisione dell’Alta Corte di Londra, questo compito spetterebbe al Parlamento britannico. E siamo certi che i rappresentati scozzesi, gallesi e nord irlandesi daranno battaglia per evitare la Brexit. Altro problema da risolvere per il Primo Ministro, Theresa May.

Inoltre, secondo fonti del quotidiano inglese Financial Times, l’uscita dall’Unione Europea potrebbe costare ai contribuenti britannici la somma di 60 miliardi di euro.

L’Huffington Post Italia riporta la smentita del Governo britannico alle accuse del quotidiano inglese Time:Questo non è un rapporto del Governo e non riconosciamo le affermazioni”.

Quindi nessun problema interno al Governo britannico di Theresa May? Secondo il Governo nessun problema ma il quotidiano inglese Time insiste sulle divisioni interne riguardo alla Brexit. Sempre secondo il Time ci sarebbero 2 correnti interne.

La prima corrente sarebbe formata da Boris Johnson (Ministro degli Esteri), David Davis (Ministro per la Brexit) e Liam Fox (Ministro per il Commercio Internazionale) mentre nella seconda corrente troviamo Philip Hammond (Cancelliere dello Scacchiere) e Greg Clark (Ministro del Commercio) e in mezzo il Primo Ministro, Theresa May che deve cercare di mediare.

La partita per la Brexit è ancora aperta.