Donald Trump mantiene promesse elettorali No immigrazione

Il neo eletto Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, insediato alla Casa Bianca ha immediatamente annunciato quali sono le sue intenzioni verso l’immigrazione, mantenendo le promesse elettorali, un No deciso all’immigrazione annunciato con un tweet: ‘Grande giorno per la sicurezza nazionale. Tra le tante cose, costruiremo il muro!’ riguardo ai confini con il Messico,  e non solo, secondo l’agenzia di stampa Reuters, il neo Presidente americano dovrebbe firmare nelle prossime ore una serie di ordini esecutivi che impongono limiti all’immigrazione per alcuni Paesi in particolare, come la Siria e altri sei Stati tra Medio Oriente e Africa, stando a fonti informate.

Si parla di restrizioni temporanee per l’accesso agli Usa per la gran parte dei rifugiati, oltre a limiti fino al blocco di visti concessi per Iraq, Iran, Libia, Somalia, Sudan e Yemen. Riguardo alle restrizioni per i rifugiati, l’ipotesi più accreditata sarebbe un bando di diversi mesi per l’accesso da tutti i Paesi, in attesa che il dipartimento di Stato e il dipartimento per la Sicurezza interna possano potenziare il processo di verifica e controlli.

Da l’Huffington  Post si legge: ‘In campagna elettorale Trump aveva descritto le caratteristiche del ‘suo’ muro: circa 1.600 chilometri di lunghezza, 10-12 metri di altezza. Non si sa se il presidente intenda erigere il muro sulla barriera di separazione già esistente al confine tra Usa e Messico, oppure se voglia abbattere la recinzione per costruire una nuova struttura. Trump  ha detto che il muro costerà circa 8 miliardi di dollari, ma secondo alcuni ingegneri il costo sarà molto più alto. Il Messico si rifiuta di contribuire alle spese per la costruzione del muro, motivo per cui la struttura dovrebbe essere interamente finanziata dagli Usa (con la promessa di Trump di recuperare in seguito i soldi da Città del Messico, fosse anche sotto forma di tassa).

‘Il tweet in cui Trump annuncia il muro con il Messico arriva a poche ore da un incontro, programmato per oggi, con una delegazione ministeriale del presidente Enrique Peña Nieto per discutere del North American Free Trade Agreement (Nafta), il trattato di libero scambio fra Washington, Città del Messico e Ottawa.

Il presidente messicano, che ha annullato all’ultimo minuto la partecipazione al vertice della Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC) nella Repubblica Dominicana per “motivi interni di ordine del giorno”, ha dato indicazione ai delegati – il ministro degli Esteri, Luis Videgaray e quello dell’Economia, Ildefonso Guajardo – di mostrarsi disponibili alla trattativa. Senza, però, transigere su due punti: il rispetto dei diritti umani degli irregolari rimpatriati e la libertà di rimesse di denaro degli emigrati.’

Donald Trump, Presidente degli Stati Uniti d’America, è un personaggio singolare con idee ben precise nella mente, esposte chiaramente nella sua campagna elettorale, e intenzionato metterle in atto, cominciando dall’immigrazione e dal cd muro con il Messico, un muro che ricorda un altro muro che divideva Berlino e abbattuto il 9 novembre 1969,  questo muro dividerà due nazioni per impedire la migrazione verso gli Stati Uniti, un annuncio significativo di una politica condotta con forza e durezza da parte del tycoon Trump, che sicuramente farà discutere, una politica condotta da un potere quasi dittatoriale  sembrerebbe, comunque se è stato eletto ha interpretato l’assenso tacito del popolo americano alla sua politica che condurrà con polso d’acciaio, non ha nascosto,  in campagna elettorale,  le sue intenzioni su come risolvere  vari temi politico-sociali,  tra i quali l’immigrazione, le cui conseguenze si ripercuoteranno anche in Europa, aprendo la strada ai partiti di destra verso l’ascesa al potere, questo grazie alla forte disoccupazione, alla povertà, al mancato rispetto dei diritti verso i cittadini, alle istituzioni corrotte e quadri politici rivolti alle banche e multinazionali piuttosto che al benessere dei propri cittadini, situazioni che imperversano nello scenario politico-sociale internazionale.

Fonte: L’HuffingtonPost