Italia da scoprire Narni borgo antico bellezza tra bellezze umbre

NARNI

Italia da scoprire: Narni borgo antico bellezza tra bellezze umbre

Narni:  la zona intorno a Narni era già abitata nel Paleolitico, come attestano i ritrovamenti in alcune delle grotte di cui è composto il territorio. Intorno all’inizio del primo millennio gli Osco-Umbri si stabilirono nella zona chiamando Nequinum il loro insediamento.



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Nel 300 a.C. la cittadella rientrò negli interessi di Roma, che la fece assediare con il console Quinto Appuleio Pansa ottenendo tuttavia risultati infruttuosi vista la sua impervia posizione[4]. Ci volle oltre un anno per compiere l’impresa, avvenuta nel 299 a.C. grazie al tradimento di due persone locali che permisero ai Romani l’ingresso tra le mura. Divenne così colonia romana, e centro strategico lungo la via Flaminia. Per punire il sostegno dato ai Galli, e considerando Nequinum di cattivo auspicio (in latino, nequeo significa “non posso”, e nequitia significa “inutilità”.), i romani cambiarono il nome della città in latino di Narnia, dal nome del vicino fiume Nar, l’attuale Nera.

Non si hanno molte notizie relative a quel periodo, si pensa[però che la città potesse aver avuto un ruolo di una certa importanza durante il corso delle prime due guerre puniche. Lungo il fiume Nera, nei pressi della frazione di Stifone, dove anticamente si trovava il porto della città romana, è stato infatti recentemente individuato il sito archeologico di quello che appare come un cantiere navale romano.[9]. Dell’antica navigabilità del fiume Nera si hanno peraltro notizie su Strabone[ e Tacito. Noto il passo in cui il console Gneo Calpurnio Pisone, nel 19, decise di imbarcarsi a Narni con la moglie Plancina al fine di raggiungere Roma senza destare sospetti. Divenne Municipium nel 90 a.C. Nell’anno 30 d.C. vi nacque Nerva, ultimo italico tra gli imperatori romani. Di epoca paleocristiana è la citazione di Narnia ad opera di Tertulliano, nella sua Apoligia, in un elenco di “falsi dei” redatto nel primo secolo, in quanto la città era antica dimora del dio Visidianus.

Non si conosce con certezza quando la città di Narnia cambiò il suo nome in Narni, ma probabilmente questo avvenne gradualmente nel tempo a partire dal XIII secolo] per poi divenire effettivo dopo la rivoluzione francese anche se fino alla fine del XIX secolo si trovavano ancora nelle lapidi e negli scritti ufficiali iscrizioni con l’antico nome di Narnia].

Lo scrittore Walter Hooper, che fu tra l’altro segretario e biografo di C.S. Lewis, autore de Le cronache di Narnia, ha anche trattato diverse volte nei suoi libri le origini del nome “Narnia” come si nota ad esempio a pagina 306 del suo libro scritto a quattro mani con Roger Lancelyn Green: C.S. Lewis: A Biography, pubblicato nel 2002. Di seguito un estratto che riporta quanto detto da Lewis a Hooper:

E dopo i cenni storici tratti da Wikipedia, inoltriamoci verso le mura antiche che la cingono quasi un gioiello prezioso per carpire l’atmosfera che si respira maggiormente è quella medievale, particolarmente viva e suggestiva durante la rievocazione storica de La corsa all’Anello!

Percorrendo la Flaminia in direzione sud verso Narni, è possibile ammirare, in posizione dominante rispetto al borgo medievale, la Rocca Albornoz, antica fortezza successivamente dimora di papi, cardinali e condottieri. Edificata nella seconda metà del XVI secolo, la struttura presenta una pianta quadrangolare le cui mura e le torri racchiudono un cortile, al quale si accede attraverso due eleganti portali. Al primo piano, accessibile mediante una bella scalinata, la residenza signorile. All’interno del cortile è stato allestito il primo Parco tematico medievale dell’Umbria, dove è stato ricostruito un vero e proprio villaggio trecentesco e dove si tengono spettacoli a tema come quello degli sbandieratori, concerti di musica medievale, danze storiche, commedie “boccaccesche” e gare di tiro con l’arco. Oltre ad essere sede di numerosi convegni, attualmente la rocca ospita la “Scuola del gusto” e una mostra di moto d’epoca.

Giungendo al centro storico avrete modo di ammirare Porta delle Arvolte, la cui costruzione fu realizzata tra il 1471 e il 1492.  L’arco e gli stipiti sono di pietra a bugnato. Ai fianchi dell’arco due torrioni dalle quali poter notare le feritoie e le bocche di fuoco. Internamente si trovano stanze semicircolari anticamente utilizzate dai soldati. Proseguendo su via Roma arriverete a Piazza Garibaldi. Lì l’omonima fontana ricostruita in seguito al saccheggio del 1527 presenta un bacino poligonale in mattoni e una vasca in bronzo del Trecento segnala  la presenza di un’antica cisterna medievale. Percorrendo per intero via XX Settembre si giunge fino a Porta Romana. Riprendendo il cammino verso il centro attraverserete l’arco del Duomo di San Giovenale, patrono della città. L’ingresso principale della Cattedrale è quello in Piazza Cavour, anche se più imponente è quello laterale in Piazza Garibaldi. Costruito a partire dal 1047 sui resti di un’antica necropoli medievale, venne consacrato nel 1145 da Eugenio III e conserva il Sacello dei Santi Giovenale e Cassio, affrescato con opere del IX secolo tra cui Gesù Benedicente. Visitabile il campanile in parte in stile romanico ed in parte rinascimentale. Superata piazza Cavour, imboccando via Caterina Franceschi Ferrucci e quindi via Gattamelata, possiamo ammirare Porta del Votano.

Se volete vivere in pieno questa atmosfera medievale, un’attrazione da non perdere è indubbiamente la Corsa all’anello. Nel mese di maggio, in onore del Santo Patrono, Narni rivive giornate dove, al folklore di una sfilata di costumi si aggiunge il clima rovente di un’avvincente competizione equestre che non Ma cosa vedere a Narni di epoca rinascimentale?  Ricostruito nel Trecento, Palazzo dei Priori, è impreziosito dalla bella torre civica e dalla loggia del Gattapone. Attuale sede del Municipio, Palazzo del Podestà risale al XIII secolo e conserva, oltre a diversi materiali archeologici, tra cui una mummia egizia, un affresco attribuito al Torresani. La chiesa di San Domenico è un complesso religioso edificato nel XII secolo ed oggi adibito ad uffici comunali. Suggestiva la cappella del Rosario con volta affrescata da artisti fiamminghi del Quattrocento. Situata in prossimità delle mura e ricostruita nel XV secolo, la chiesa di Sant’Agostino custodisce un’edicola dipinta del Quattrocento di Pier Matteo d’ Amelia. Degna di nota la cappella di San Sebastiano decorata dal Torresani.è seconda a nessun’altra rievocazione storica.

Fonte: Wikipedia – Bellaumbria