Itinerario eno-gastronomico 2017 Piemonte tra colline laghi agriturismo

Itinerario eno-gastronomico 2017: Piemonte tra colline, laghi e agriturismo, con le sue specialità rinomate gastronomiche e i vini che hanno fatto storia a livello internazionale, scopriamo le via del vino nel percorso adatto a qualsiasi tasca.

Il Piemonte è da sempre una terra ricca e impegnata nella produzione di ottimi vini e alimenti. Sono davvero tante gli itinerari enologici o strade del vino in Italia. Dalle colline di Gavi, seguendo la strada del vino Astesana e in Canavese, fino ad arrivare a Barolo. Un’ampissima scelta di vini celebri, da tavola o pregiati, da accompagnare con prodotti rustici della terra come funghi, selvaggina e tartufo. Il lago è un altro grande protagonista del panorama italiano.

Strade del vino: Grande regione di vini, il Piemonte è caratterizzato da ben sette strade del vino, delle quali fanno parte non solo aziende vitivinicole e cantine sociali, ma anche agriturismi e trattorie ed altre attività legate alle peculiarità enologiche del territorio. Le strade del vino piemontesi rilanciano la promozione culturale di questa splendida regione, ricca di paesaggi suggestivi, tutti da scoprire. Come la zona dell’astigiano con le sue colline ricoperte da vigneti e i cui profili sono segnati da castelli, campanili e antiche pievi. Un patrimonio architettonico e paesaggistico unico al mondo, luogo ideale per gli appassionati di enoturismo che, accanto alle peculiarità culturali e storiche del territorio, potranno andare alla scoperta delle aziende vitivinicole, programmare degustazioni nelle enoteche e creare interessanti abbinamenti, rifornendosi di prodotti tipici presso le botteghe artigiane. Affittare un appartamento o un grazioso casolare ad Asti e provincia è il modo perfetto per vivere un’esperienza all’insegna del relax, a due passi dalla strada del vino Monferrato Astigiano.

Itinerari da sogno tra Langhe e Roero, territorio di grandi vini ma anche votato alla storia, con un ricco patrimonio culturale fatto di castelli secolari ubicati sulla sommità delle colline, santuari, chiese e musei. Una terra magica con comuni caratteristici come Barolo o Montaldo Piemonte, dove alloggiare e partire, alla scoperta del territorio circostante. Come la torre medievale di Camerana, palazzo Mathis a Bra o il castello Reale di Carlo Felice di Casa Savoia, nel comune di Govone. Edifici che costituiscono l’identità dell’intero territorio di Langhe e Roero, dove la mano dell’uomo ha saputo modellare i pendii scoscesi rendendoli adatti alla viticoltura. Storia ma anche enogastronomia, con vini dagli aromi e dala struttura meticolosamente curati in vigna ed in cantina, in grado di raccontare tutta la magia delle colline sulle quali vengono prodotti. E’ l’ambiente ideale per appassionati di bicicletta, moto o trekking, con una ricca serie di itinerari tra i filari di vite o gli antichi borghi, con tape culinarie o culturali. Un viaggio da assaporare nella sua integrità.

Il tartufo e non solo: Alba: nella capitale del tartufo il posto giusto, e anche il più famoso. La Piola, la sorella tutta territorio e tradizione del pluristellato, pluricappellato, pluritutto Piazza Duomo. Al piano terreno di un palazzo storico o nel bel dehors riscaldato davanti al duomo di Alba si può mangiare una delle cucine langarole più garantite (per dire le verdure sono quelle dell’orto curato da Enrico Crippa). Carne all’Albese e tajarin i piatti da sposare con il tartufo.

Nella Langa del Barolo il tardo autunno è uno dei momenti in cui il panorama delle colline del è più spettacolare, una festa di colori. quasi ogni comune ha la sua osteria. A Cherasco, elegante cittadina che delle Langhe è la porta, L’Osteria La Torre, in una via del centro, è uno dei migliori rapporti qualità prezzo della regione: la carne battuta al coltello, le lumache (Cherasco è una delle capitali dell’elicicoltura),  i gnocchi di patate (anche qui la grattata di tartufo ci sta bene) la guancia di vitello stracotta al vino rosso, i piatti da non perdere.

L’Osteria Veglio a La Morra, poi, ospitata nella vecchia scuola della frazione Annunziata, dove quattro giovani di belle esperienze (uomini ai fornelli, donne in sala) propongono una moderna cucina di territorio. Guardando dalla spettacolare terrazza sulle vigne della Bussia, si può grattare il tuber magnatum tipico su un uovo in cocotte.  Magari dopo la buona insalata russa. E scegliendo una bottiglia da una carta che di Barolo ha tutto o quasi.

Fonte: Homeaway-Repubblica