Accadde oggi 9 gennaio 1960 iniziano lavori Diga Assuan Egitto

I Testi delle Piramidi, a conferma della sacralità che gli antichi egizi associano al Nilo, da sempre fonte di vita, recitano così: “Eccola, l’acqua di vita che si trova nel cielo. Eccola l’acqua di vita che è nella terra. Il cielo fiammeggia per te, la terra teme quando il dio nasce. Le due colline si fondono, il dio si manifesta, il dio si espande nel suo corpo”; il 9 gennaio 1960 iniziano i lavori per la Diga di Assuan per controllarne le piene.

Il Nilo, padre antichissimo per il popolo egizio, è simbolo di prosperità, identificato con il Dio Hapi, rende estremamente fertile il terreno grazie alle sue periodiche inondazioni con le quali ogni anno lascia sul terreno uno strato di prezioso limo, un sedimento di nutrienti e minerali. Alle piene si alternano però periodi di grave siccità o devastanti inondazioni.

Questo costringe il popolo egiziano a costruire una diga per controllarne le piene, posta poco a sud di Assuan, città che sorge sulla riva est del Nilo. Terminata nel 1902 ed ulteriormente alzata in due fasi successive nel 1912 e nel 1934, non è però sufficiente ad ottenere il giusto controllo del fiume. Invece di innalzare per la terza volta la diga, si decide di costruirne una nuova e di maggiori dimensioni: con l’aiuto di capitali sovietici, i lavori di costruzione iniziano nel 1960. Lunga 3600 mt, larga 980 mt alla base, 40 alla sommità e alta 111, questa diga di proporzioni imponenti ha permesso il controllo delle acque del fiume più lungo del mondo, permettendo di mantenere costante il flusso dell’acqua per tutto l’anno.

Con il termine diga di Assuan – chiamata in arabo: السد العالي‎, al-Sadd al-ʿĀlī , “Alta Diga” – si indica la più grande e più moderna delle due dighe sul Nilo che si trovano nei pressi della prima cateratta del Nilo, vicino alla città di Assuan (Aswān), in Egitto.

La diga nuova è un’opera immensa, è lunga 3600 m e larga 980 m alla base e 40 m sulla sommità, per un’altezza di 111 m; il volume è di 43 milioni di metri cubi. Le chiuse quando sono aperte al massimo possono far uscire fino a 11.000 m³/s di acqua.

Il lago artificiale che ha formato, il Lago Nasser, ha una superficie di circa 6000 km², è lungo 480 km e largo fino a 16 km e contiene tra i 150 e i 165 km³ di acqua.

Più di 90.000 persone dovettero lasciare le loro abitazioni per non essere sommerse dal lago artificiale (anche se non questo non è un beneficio).

Gli effetti delle pericolose inondazioni del 1964 e del 1973 e delle carestie del 1972-73 e del 1983-84 furono mitigati dalla presenza della diga. Inoltre nelle vicinanze del lago Nasser si è sviluppata una industria di pesca che però non riesce a decollare poiché si trova lontana da mercati significativi.

La diga ha 12 generatori di corrente ciascuno di 175 MW per una potenza installata di più di 2 GW. Riesce quindi a generare più della metà dell’energia elettrica necessaria all’Egitto e negli anni Settanta permise a quasi tutti gli egiziani di avere per la prima volta una connessione elettrica.

La realizzazione della diga di Assuan ha avuto grandi conseguenze sul fragile equilibrio dell’ecosistema che durava ormai da migliaia di anni, soprattutto perché in fase di progettazione non si è tenuto conto dell’impatto ecologico che l’opera avrebbe avuto sulla fauna, la flora e anche l’economia delle popolazioni che abitavano la zona.

Le conseguenze ambientali sono state numerose, si possono elencare:

  • sedimentazione eccessiva nelle acque a monte della diga,
  • erosione di quelle a valle,
  • scomparsa di specie che migravano lungo il corso del Nilo,
  • distruzione e aumento della salinità del delta (con la diminuzione della forza del Nilo, le acque salate del Mediterraneo sono avanzate lungo il Nilo),
  • diminuzione della produttività della pesca lungo il fiume,
  • diminuzione della fertilità dei terreni a valle della diga perché senza inondazioni il limo non raggiunge il suolo,
  • migrazione di animali marini nel fiume a causa dell’aumento della salinità,
  • aumento del livello delle acque freatiche nei campi vicini al fiume con conseguente ristagno idrico (che a sua volta provoca la diffusione di patogeni fungini),
  • inquinamento del fiume dovuto a fertilizzanti e pesticidi.

Per le popolazioni c’è stato un aumento di rischi sanitari visto che i canali di irrigazione e le rive del lago Nasser sono l’habitat ideale di animali che trasmettono malattie come la zanzara Anopheles che trasmette la malaria e alcune lumache che diffondono il parassita della bilharziosi.

Fonte: Wikipedia.Biografieonline