Ada Negri canta nella sua poesia Il sole d’Ottobre

Ada Negri canta nella sua poesia Il solo d’Ottobre. L’arrivo dell’autunno, con la sua magnifica girandola di colori, suoni e profumi, presenta scenari che offrono tantissimi spunti i quali ricadono in modo estremamente positivo sulla sfera emozionale di ogni essere umano che abbia un minimo di sensibilità, quel tepore, quel torpore che viene suggerito dalle prime nebbie, guardando dai vetri delle finestre e che fa amare ancora di più il piumone e l’intimità della nostra casa; quel scricchiolare di foglie morte sotto i piedi, quei colori intensi e i profumi di terra bagnata che preludono al riposo della natura, quella serenità che viene dal cielo azzurro e senza tempeste, foriero del sonno profondo dell’inverno. Ottobre, mese di transizione, di riflessione, di meditazione.

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Ottobre, mese pienamente autunnale, segna la fine di un ciclo importante per piante e animali e l’inizio del riposo invernale. È la festa dell’equilibrio e dei bilanci, Madre natura stessa ci mostra e ci dona i frutti del lavoro di un intero anno.

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Ada Negri (1870-1945) è stata una poetessa, una scrittrice e insegnante, prima donna a essere ammessa all’Accademia italiana, le sue poesie hanno un velo struggente di tristezza pur venato di speranza, della sua vita ne fa un capolavoro e nel finirla cade in un  profondo pessimismo, chiusa in sé stessa e in una ritrovata religiosità che la portarono ad affondare in un progressivo oblio.

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Il sole d’Autunno

…È così pura questa
gioia fatta di luce e d’aria: questa
serenità ch’è d’ogni cosa intorno
a te, d’ogni pensiero entro di te:
quest’armonia dell’anima col punto
del tempo e con l’amore che il tempo
guida.
Non più grano, né frutti ha ormai la
terra
da offrire. Sta limpido l’Autunno
sul riposo dell’anno… Il fisso
azzurro, immemore
di tuoni e lampi, stende il suo gran
velo
di pace sulle rosseggianti chiome
delle foreste. Quand’è falciata
la spiga, spoglia la pannocchia,
rosso
il vin nei tini, e le dorate noci
chiaman l’abbacchio, e fuor del
riccio scoppia
la castagna, che importa la
minaccia
dell’Inverno, alla terra?..
Trasparente luce
d’ottobre, al cui tepor nulla matura
perché già tutto maturò: chiarezza
che della terra fa cosa di cielo.

ADA NEGRI

Ottobre  è inoltre legato al ciclo annuale della vite, che termina con la vendemmia e la lavorazione dell’uva, a quello del grano in particolare per poi arare i campi per la semina e in generale ai campi che vengono arati per la semina: ottobre regala anche molti frutti oltre l’uva, i cachi, il melograno, castagne, noci, nocciole, mele, pere, giuggiole e infine non dimentichiamo il re dei boschi: il fungo; mentre con la verdura c’è solo da scegliere: zucca, carote, catalogna, cicoria, broccoli, carote, fagioli.

Foto di Karolina Sikora da Pixabay