Astarpungar o palle dell’amante islandesi

Astarpungar o palle dell’amante islandesi. Dalle più disparate leggende nascono delle ricette come questa che vi postiamo, dalla terra fredda d’Islanda. Gli ástarpungar sono delle frittelle sferiche preparate con uva sultanina, conosciute in tutta l’Islanda e particolarmente gradite ai ragazzi. A questo dolce però è legata una leggenda alquanto singolare.

Letteralmente ástarpungar significa “palle dell’amante”. Si dice che nei tempi trascorsi un islandese avesse preso in moglie una donna molto bella ma piuttosto libertina.

Scovandola una sera con un amante, accecato dalla gelosia, decise di vendicarsi. Il giorno seguente si recò a casa del rivale, lo uccise e lo privò dei testicoli.

Una volta rientrato a casa li avvolse in una pastella dolce, li fece friggere e li servì all’ignara moglie.Vendetta strabiliante di un marito tradito!

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Ingredienti:

  • 4 bicchieri di farina bianca
  • 1 bicchiere di zucchero
  • 4 cucchiai da the di lievito
  • 2 uova
  • 1 bicchiere e mezzo di latte
  • uva sultanina a piacere
  • essenza di vaniglia

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Procedimento:

  1. Unire farina, zucchero, lievito e uva sultanina, aggiungere le uova, il latte, l’essenza di vaniglia e impastare.
  2. Ricavare delle palline utilizzando due cucchiai da the.
  3. Friggere in olio vegetale facendo attenzione che non si scaldi troppo.
  4. Quando le frittelle avranno assunto un bel colore bruno, disporre su carta da cucina assorbente.
  5. Possono essere servite ancora calde o fredde e cosparse a piacere di zucchero a velo.
  6. Servirle con caffè o the, danno una resa migliore!

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Leggende islandesi: Le leggende narrano che i vichinghi islandesi, dal IX secolo circa, lo scolpissero abitualmente sulle loro navi in modo da non perdere la rotta anche in caso di brutto tempo. Si pensa anche che molti guerrieri lo disegnassero con il sangue o con la saliva sulla fronte o nella parte interna dell’elmo.

Leggenda del Drangurinn Rock: A sud dell’isola, ai piedi del monte Eyjafjöll, si incontra un misterioso masso chiamato Drangurinn Rock. La leggenda racconta che la formazione non sia avvenuta in modo naturale, ma che il masso sia stata staccato dal monte Hrútafel da un fuorilegge e poi gettato nel campo dove oggi lo si può osservare. Sotto il Drangurinn Rock ci sono ampie caverne che i contadini usavano come stalle e che, sempre secondo gli antichi miti, un tempo erano abitate dagli elfi. Gli islandesi hanno un vero e proprio culto per queste creature, tanto che a Reykjavik si trova una scuola che tiene corsi sugli elfi.

Fonte: itinerarieluoghiù

Foto di nonsoloWork