Bud Spencer il gigante buono si spegne il 27giugno 2016

Bud Spencer il gigante buono si spegne il 27giugno 2016. Chi non ricorda questo fantastico, brillante attore dalle mille avventure che ha fatto ridere non solo l’Italia intera ma anche il mondo intero, nasce da una famiglia benestante ed ha una sorella, Vera, nata anche lei a Napoli.

Diventa un campione di nuoto a rana e negli anni 40 e inizi ’50 vince il campionato dei 100 metri stile libero, il primo italiano che sfonda la soglia del minuto e il titolo lo terrà stretto fino alla fine della carriera, ma l’allora Carlo Pedersoli alias Bud Spencer, rifrequenta l’Università, lasciata perché il padre per ragioni di lavoro si era spostato con la famiglia in Sud America, negli studi di Giurisprudenza.

E’ in quel periodo che fortunatamente entra nella magia del cinema il suo fisico possente e scultoreo lo fa recitare nella produzione hollywoodiana di ”’Quo vadis” nel ruolo di una guardia imperiale.

LEGGI ANCHE >>>>> Tacos per una cena messicana

Nel 1952 partecipa anche alle Olimpiadi di Helsinki come membro del team italiano (anche nella squadra di pallanuoto), che diviene campione europeo. Dopo le Olimpiadi, con altri promettenti atleti viene invitato alla Yale University. Passa alcuni mesi negli Stati Uniti e poi, quattro anni dopo, eccolo alle Olimpiadi di Melbourne dove raggiunge un rispettabile undicesimo posto.

Dotato di una volontà di ferro, malgrado tutti questi numerosi impegni riesce a laurearsi finalmente in Legge. Da un giorno all’altro decide però di cambiare vita, quella routine gli sta stretta: in primis, comincia a non sopportare più i massacranti e monotoni allenamenti in piscina. Raggiunge quindi il Sud America, forse perché a quelle terre si sentiva particolarmente legato.

LEGGI ANCHE >>>> La ricetta di oggi: patate ripiene alla mozzarella

Agli inizi degli anni ’60, il futuro attore, ritorna a Roma. Qui sposa Maria Amato, di sei anni più giovane, conosciuta quindici anni prima. Nonostante il padre di Maria sia uno dei più affermati produttori cinematografici italiani, Bud inizialmente non è interessato al cinema. Firma invece un contratto con la casa musicale RCA, e compone canzoni popolari per cantanti italiani. Scrive anche qualche colonna sonora. L’anno dopo nasce Giuseppe, il primo figlio, mentre nel 1962 arriva la figlia Christiana. Due anni più tardi scade il contratto con la RCA e muore il suocero. Carlo è spinto a buttarsi negli affari, producendo documentari per la RAI italiana.

LEGGI ANCHE >>>> Eugenio Montale Il sogno del prigioniero

Rivoluzionando davvero tutto il suo mondo e le sue priorità, lavora per nove mesi per una impresa americana intenta in quel periodo a costruire una strada che legasse Panama a Buenos Aires (la strada diventata poi famosa come la “Panamericana”). Dopo questa esperienza trova un altro lavoro per una ditta automobilistica a Caracas, fino al 1960.

Nel 1967 Giuseppe Colizzi, un vecchio amico, gli offre un ruolo in un film. Dopo qualche esitazione, accetta. Il suo partner di lavoro sul set è uno sconosciuto Mario Girotti, in procinto di diventare per il mondo il ben noto Terence Hill scelto per sostituire Peter Martell (Pietro Martellanza) vittima di un incidente a cavallo durante alcune riprese. Il film è “Dio perdona…Io no!”, la prima pellicola di quella che diverrà la coppia più spassosa e divertente per questo nuovo genere western.

Le due star, però, nelle presentazioni in locandina cambiano i nomi, considerati troppo italiani per la provinciale Italia di allora. Per fare colpo, per rendere più credibili film e personaggi ci vuole un nome straniero ed ecco allora che Carlo Pedersoli e Mario Girotti diventano Bud Spencer e Terence Hill. Il cognome è scelto dallo stesso Carlo, che da sempre è un fan sfegatato di Spencer Tracy. “Bud”, invece, che in inglese significa “bocciolo”, è scelto per puro gusto goliardico, ma si intona perfettamente alla sua corpulenta figura.

Nel 1970 la coppia gira “Lo chiamavano trinità”, con la regia di E.B. Clucher (Enzo Barboni), un vero e proprio “cult” che non solo ebbe un enorme un successo in tutta Italia, ma che tutt’ora viene annualmente replicato sulle televisioni nazionali, sempre con ottimi indici di ascolto, a testimonianza dell’amore e del gradimento che il pubblico manifesta per i due.

A detta degli storici del cinema, inoltre, questo divertente western (a dispetto del titolo, si tratta di una spassosa commedia ambientata nel west che prende un po’ in giro gli stereotipi del genere), segna la fine dei brutali “Spaghetti-western” precedenti. L’anno successivo la consacrazione assoluta arriva anche con il seguito del film; “… e continuavano chiamarlo Trinità”, sempre con la regia di E.B. Clucher, che sbanca i botteghini del cinema europeo. Ormai Bud Spencer a Terence Hill sono delle vere e proprie star internazionali.

Bud Spencer ha fatti altri moltissimi film in coppia e non con terence Hill, avendo un successo strepitoso, era una coppia molto affiatata e grintosa che bucava lo schermo e richiamava milioni di fans, facendo incassare parecchi quattrini alle case di produzione,.

Nel 2010 pubblica la sua biografia ufficiale, intitolata “Altrimenti mi arrabbio: la mia vita”, scritta assieme a Lorenzo De Luca, scrittore e sceneggiatore. Nel 2014 esce il suo terzo libro, intitolato “Mangio ergo sum”, in cui Bud mescola filosofia e gastronomia: scritto a quattro mani ancora con De Luca, contiene anche una prefazione del suo amico Luciano de Crescenzo.

Bud Spencer il gigante buono, nato Carlo Pedersoli, muore all’età di 86 anni il 27 giugno 2016.

Fonte: Biografieonline

Foto di Radio Monte Carlo