Calcio, una SuperLega di sole 48 ore. Questo il tempo di vita della SuperLega di calcio. Un progetto, quello delle maggiori 12 squadre europee ribelli (tra cui Inter, Milan e Juventus) che ha scatenato diverse proteste da parte dei tifosi, della FIFA e della UEFA, oltre alle varie Federazioni calcistiche. Non solo, infatti, anche la politica è scesa in campo contro la SuperLega come il Premier britannico Boris Johnson, il Presidente francese Emmanuel Macron e il nostro Presidente del Consiglio, Mario Draghi. Tutti uniti a dire ‘No’ al progetto che avrebbe colpito duramente il calcio e tutto il suo mondo.
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Il passo indietro questa notte, dopo l’annuncio della rinuncia da parte delle 6 società inglesi (United, City, Liverpool, Tottenham, Chelsea e Arsenal) dopo le forti proteste dei tifosi, della Federazione e dello stesso Governo britannico. Un passo indietro che ha fatto crollare il castello di carte, costringendo anche le società italiane e sportive ad ammettere del fallimento del progetto. Almeno per il momento.
“La European Super League è convinta che l’attuale status quo del calcio europeo necessita di un cambiamento. Proponiamo una nuova competizione europea perché il sistema esistente non funziona. L’obiettivo della nostra proposta è quello di permettere allo sport di evolvere e allo stesso tempo generare risorse e stabilità per l’intera piramide calcistica, compresi gli aiuti per superare le difficoltà finanziarie a cui è andata incontro l’intera comunità calcistica a causa della pandemia. Inoltre, la nostra proposta fornirebbe agli stakeholder del calcio contributi di solidarietà significativamente migliorati. Nonostante l’annunciata uscita dei club inglesi, costretti a prendere tali decisioni a causa delle pressioni esercitate su di loro, siamo convinti che la nostra proposta sia pienamente conforme alle leggi e ai regolamenti europei, come è stato dimostrato oggi da una decisione del tribunale che tutela la Super League dalle azioni di terzi. Alla luce delle circostanze attuali, valuteremo i passi più opportuni per rimodellare il progetto, avendo sempre in mente i nostri obiettivi di offrire ai tifosi la migliore esperienza possibile, migliorando i contributi di solidarietà” (Comunicato ufficiale SuperLega).
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Il Presidente della UEFA, Ceferin ha commentato così la notizia del passo indietro dei club ribelli: “Ieri ho detto che è ammirabile ammettere di aver sbagliato e questi club hanno fatto un grande errore. Ma adesso sono tornati in gruppo e so che hanno tanto da offrire, non solo alle nostre competizioni, ma all’interno del calcio europeo. La cosa importante adesso è andare avanti insieme e ricostruire l’unità di cui godeva prima questo sport”.