Cina espianto di organi su detenuti vivi

Cina espianto di organi su detenuti vivi

Cina espianto di organi su detenuti vivi. Una pratica atroce che detenuti ancora vivi, con pena di morte devono subire, secondo quando racconta lo studio di un medico israeliano e di un ricercatore australiano pubblicato sull’autorevole rivista scientifica “American Journal of Transplantation”, nel 2015 il governo cinese si era impegnato a non praticare più queste atrocità, che ci rammentano Josef Mengele e le brutalità eseguire in quel studio della morte ad Auschwitz dove si facevano esperimenti su bambini e adulti.

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Secondo i due ricercatori scientifici, Jacob Lavee e Matthew Robertson, ”ci sono documenti medici del passato che raccontano come avveniva l’espianto da soggetti vivi, un metodo “che la nostra ricerca mette in forte dubbio che possa essersi interrotto”. Fino al 2015 e per oltre trent’anni i “medici boia” avrebbero operato in cinquantasei differenti ospedali della Repubblica Popolare. La descrizione di uno di questi interventi – per trovare un cuore – apparso fra i quasi tremila rapporti clinici esaminati (scritti in cinese) è assolutamente da brividi.” (Fonte: quotidiano,net)

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A Whan, un luogo tristemente noto per la l’espandersi della pandemia del Covid19, i medici di alcuni ospedali scrivevano: ” Quando il torace del donatore è stato aperto, l’incisione era pallida e senza sangue e il cuore era viola e batteva debolmente. Ma il battito cardiaco è diventato forte subito dopo l’intubazione tracheale e l’ossigenazione. Il cuore del donatore è stato estratto con un’incisione”, senza contemplare l’obbligo che l’espropriazione di qualsiasi organo deve avvenire dopo la dichiarazione di morte del donatore: vale a dire la mancanza di funzioni cerebrali e la necessità di usare macchine per sostituire la respirazione spontanea venuta a mancare

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E qui si riporta uno stralcio dell’articolo apparso sul Quotdiano.net: ‘‘Nei casi dei cinesi sottoposti a questa tortura, il foglio veniva redatto quando l’uomo destinato al prelievo dell’organo era ancora vivo e non intubato. E le capacità intellettive erano efficienti. I due studiosi vedono la politica dietro questa pratica: sarebbe una repressione silenziosa per detenuti appartenenti al Fulan Gong, movimento filosofico messo in clandestinità dal regime perché “pericoloso”, o alla minoranza musulmana uiguri dello Xinjiang, considerati veri e propri terroristi. L’Organizzazione mondiale della sanità, dicono Lavee e Robertson, non sarebbe però disposta a ridiscutere i protocolli firmati dai cinesi nel 2015.” /Fonte: Quotidiano.net)

L’orrore che la mente umana crea non ha limiti, queste atrocità su esseri umani già provati per essere condannati a morte non ha ragione di essere, benché condannati a morte, il prezzo che dovranno pagare per la loro colpa, devono essere rispettati fino alla loro fine e non torturati in questo modo atroce, e non si dica che lo si fa per salvare altre vite, se quelle vite da salvare devono farne morire altre che giustizia è mai questa? Non ha importanza se sono detenuti, stanno pagando la loro colpa, sono esseri umani come tutti gli altri e come tali fino alla loro morte hanno i loro diritti sul proprio corpo!

Fonte: quotidiano.net

Foto di Il Fatto Quotidiano