Costo della vita dove andremo a sbattere?

Costo della vita dove andremo a sbattere? Quando si parla del costo della vita ci vengono i malumori perché i prezzi sono saliti alle stelle e non si riesce mai fare la quadratura dle cerchio per arrivare a fine mese e risparmiare qualche euro, anzi per un risparmio si parla di chimera, quanti si chiedono: ma come faremo nel prossimo futuro? Affitto, bollette, carburante, poi i prezzi ai centri commerciali sono più che raddoppiati, dovre andremo a sbattere con questi chiari di luna?

E’ bene riportare gli aumenti che abbiamo ricavato da Quifinanza e guardare queste liste ci viene la pelle d’oca perché gli stipendi non hanno avuton incrementi del genere, le pensioni non hanno avuto aumenti che possano tenere il passo al caro vita, vediamo qui di seguito i vari aumenti di alimenti:

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  • le uova (+103%);
  • l’olio d’oliva (+114%);
  • il sale (+134%);
  • il cacao (+143%);
  • la passata di pomodoro (+148%);
  • i biscotti (+159%).

Poi se qualcuno avesse la malsana idea di fare una cena in pizzeria ecco i costi aumentati:

  • una pizza margherita consumata al ristorante ha subito un rincaro del +93,5%;
  • il prezzo dei supplì è aumentato quasi del 124%;
  • e il tramezzino al bar addirittura del +198,7%.

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Ci tolgono pure la voglia di fare colazione al bar guardando questi prezzi:

E se avete voglia di mangiarvi un gelato beh toglietevela perchè:

Spostando lo sguardo da beni e servizi essenziali, anche concedersi un piccolo momento di svago costa oggi tendenzialmente di più rispetto al passato. Un semplice cono gelato, per esempio, se nel 2001 costava in media 1.500 lire (circa 0,77 euro), oggi ha un prezzo medio 2,50 euro nelle gelaterie (con un aumento pari a+224,7%). (Fonte Quifinanza)

Costa di più persino fare colazionew al bar (qui abbiamo parlato per esempio di quanto costa un caffè offi, dopo il fenomeno del caro prezzi) In questo caso si tratta di aumenti pari a circa il 93,3% per il servizio completo (cappuccino e cornetto), mentre il costo del caffè al bancone ha registrato un aumento a partita doppia di circa il 55,2% rispetto al passato. (Fonte: Quifinanza)

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Per quanto riguarda gli stipendi  Dario Numeroso, amministratore di Alma Laboris Business School ha dichiarato: ”Oltre ai prezzi, rispetto ai tempi della lira sono cambiati anche gli stipendi percepiti dagli italiani, che salgono rispetto al passato, ma ad una velocità inferiore. Se nel 2001 la retribuzione media lorda di un lavoratore era di circa 19.500 euro annui, oggi si aggira attorno ai 29.300 euro, con una crescita del +50,2% in 20 anni”

Poi in tv sentiamo che c’è la ripresa, ma la ripresa di che? Una ripresa c’è quando si lavora, quando si guadagna, quando si fa circolare il denaro, qui c’è un ristagno, un impoverimento da paura per tutti, e non è una barzelletta se si dice che in Italia non c’è più il ceto medio, oggi vige la ricchezza oppure la povertà più assoluta, le cifre Istat parlano chiaro, sono ben 5,6 milioni di poveri assoluti e questa cifra è destinata ad aumentare se le cose non cambiano radicalmente.

Fonte: Quifinanza

Foto di Agenzia Dire