Elezioni 2018 Possibile ritorno alle urne?

Elezioni 2018 Possibile ritorno alle urne?

Le elezioni politiche del 4 marzo 2018 hanno sancito la divisione dell’Italia in 2 schieramenti, il ridimensionamento del Partito Democratico e la prematura morte del sogno di Liberi e Uguali. Certificando inoltre la mancanza di una maggioranza autonoma in grado di Governare il Paese.

La fotografia che ne esce è di un Nord a trazione Centro Destra e un Sud a 5Stelle.

Il Centro Destra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Udc) con il suo 37,0% e una campagna elettorale basata sul presunto ‘pericolo immigrati’ conquista il nord dell’Italia con la Lega che si conferma a sorpresa primo Partito, incoronando Matteo Salvini possibile Presidente del Consiglio.

Il Movimento Cinque Stelle (32,69%) in solitaria riesce a conquistare il Sud (Isole comprese) facendo leva sul famoso reddito di cittadinanza per i disoccupati, inoccupati o famiglie con reddito sotto il livello di povertà. Il Movimento Cinque Stelle però dovrà affrontare il problema degli eletti a 5Stelle espulsi che sicuramente non si dimetteranno dalla loro carica appena conquistata.

Entrambi gli schieramenti non hanno raggiunto la soglia del 40% che avrebbe consentito di Governare senza aiuti esterni e come se non bastasse, sia Matteo Salvini (Lega) sia Luigi Di Maio (M5S) pretendono di ricevere l’incarico di formare il nuovo Governo dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il Partito di Grasso e della Boldrini, nato dalla costola della sinistra Dem e da SEL non ha ottenuto il risultato sperato. Nei sondaggi pre-elettorali Liberi e Uguali era dato intorno al 5%, ridotti al 3,39% post-elezioni. Una percentuale che li rende privi di peso.

Il Centro Sinistra (Partito Democratico, +Europa, Insieme, Lista Lorenzin e SVP)? Diciamo che si sta leccando le ferite. Il 22,85% è stato un duro colpo se si pensa che solo il Partito Democratico e il SVP sono riusciti ad ottenere dei seggi, la sconfitta è più cocente. Il Partito Democratico si è ritrovato sotto la soglia critica del 25% di Bersaniana memoria, arrivando al 18,72%. Il Segretario Matteo Renzi, durante una conferenza stampa post- elezioni ha certificato la sconfitta del Partito Democratico, annunciando le proprie dimissioni ma solo dopo la formazione del nuovo Governo. Una mossa che ha scatenato le proteste interne al Partito Democratico e anche critiche dal Movimento Cinque Stelle.

Se le critiche interne del Partito Democratico sono legittime quelle del Movimento Cinque Stelle possono essere inopportune ma che nascondono una mossa politica per cercare di andare al Governo.

Nessuno dei 2 vincitori ha i numeri necessari per Governare e così si cerca di recuperare i voti mancanti, facendo scouting tra eventuali indecisi. I 5Stelle per bocca di Luigi Di Maio sono favorevoli a discutere con tutte le altre forze politiche presenti in Parlamento per la creazione di un Governo a guida Movimento Cinque Stelle e questo invito è rivolto in particolar modo al Partito Democratico.

Il Partito Democratico con il suo 18,72% si ritrova a essere l’ago della bilancia nella formazione del nuovo Governo. Se la Lega ha optato di puntare ai delusi di Sinistra, i 5Stelle sono andati a bussare alla porta dei Dem con l’unica richiesta di liberarsi di Matteo Renzi. Di conseguenza la decisione di Matteo Renzi di dimettersi dopo la formazione del nuovo Governo e di porre il Partito Democratico all’opposizione potrebbe si bloccare sul nascere l’alleanza M5S-PD ma anche  firmare il certificato di morte del Partito.

L’idea di appoggiare un Governo Di Maio con lo scopo di bloccare un Governo Salvini tenta molti parlamentari Dem appena eletti che in caso di mancata formazione di un Governo stabile potrebbero ritrovarsi senza un seggio a causa di nuove elezioni politiche. Però arrivano rassicurazioni dalla minoranza Dem che dichiara di essere fortemente contraria ad un alleanza di Governo con i 5Stelle.

E le basi dei 5Stelle e dei Dem che cosa pensano di un eventuale alleanza governativa? I militanti grillini (Secondo quanto letto nei vari post) sarebbero a favore, ovviamente senza Matteo Renzi e con un Partito Democratico ridimensionato al ruolo di comparsa, di parere contrario i militanti Dem che vedono il loro Partito all’opposizione.

I giochi sono aperti! E tutte le soluzioni sono possibili! Anche un ritorno alle urne in breve tempo!