Elisabetta II rompe una tradizione di 250 anni per la sua cerimonia funebre

Elisabetta II rompe una tradizione di 250 anni per la sua cerimonia funebre. Il desiderio di Elisabetta II ha voluto che le sue onoranze funebri si svolgessero nell’Abbazia di Westminster, rompendo così una tradizione che durava da 250 anni, infatti l’ultima cerimonia funebre risale a quella di Giorgio II nel 1760, scegliendo quindi il luogo più sacro di Londra per l’ultimo saluto.

L’Abbazia di Westminster fu voluta e fatta edificare da Edoardo III, detto il Confessore (1002-1066), in cambio di un mancato pellegrinaggio in Terrasanta; Edoardo crebbe in esilio, ma giurò che, quando fosse riuscito a conquistare la corona d’Inghilterra, sarebbe andato in pellegrinaggio in Terrasanta. Non fu così: divenuto re il 3 aprile 1043, fu costretto a violare il voto a causa dei suoi impegni di governo. Chiese, quindi, a papa Benedetto IX una dispensa, che gli fu concessa in cambio della costruzione dell’abbazia di Westminster.

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L’abbazia fu fondata su una precedente chiesa del VII secolo e consacrata il 28 dicembre 1065. Il suo attuale aspetto gotico si deve a re Enrico III, che la fece ampliare nel 1245. L’abbazia dipende direttamente dalla Corona (del resto, il sovrano inglese è anche capo della Chiesa anglicana). La prima incoronazione avvenuta qui fu quella di Guglielmo il Conquistatore nel 1066, ma da allora si sono celebrate molte altre incoronazioni e 16 royal weddings.

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L’abbazia e la sua chiesa sono anche un famedio, cioè un cimitero per vip: sono sepolti qui, o hanno una lapide commemorativa, oltre 3.300 personalità, tra cui lo scrittore Charles Dickens, il fisico Isaac Newton e il Milite ignoto, un soldato non identificato caduto sul fronte francese durante la Prima guerra mondiale, il cui corpo fu riportato in patria nel 1920.

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L’architettura tardo-gotica della cappella di Enrico VII (o Lady Chapel), costruita tra il 1503 e il 1516, è celebre per la volta a ventaglio pendente – un marchio di fabbrica del gotico inglese – e per le 95 statue di santi alle pareti. Nel 2013 sono state finalmente montate nuove vetrate colorate per sostituire quelle distrutte da una bomba tedesca nella Seconda guerra mondiale. I motivi delle decorazioni sono legati alla regalità e alla Madonna. Alla Sala capitolare dell’abbazia si accede attraverso il più antico portale d’Inghilterra, risalente al 1050. Anche qui le vetrate inondano di luce colorata l’ambiente dove si riunivano i monaci per prendere le loro decisioni.

Più che per l’arte, l’Unesco ha inserito l’Abbazia e il Palazzo di Westminster nel Patrimonio dell’umanità per il suo significato storico e simbolico. Sia il Palazzo sia l’abbazia di Westminster sono infatti uno dei pochi luoghi al mondo che hanno mantenuto per così tanto tempo la loro funzione pubblica e politica.

Fonte: Focus

Foto di Dimitris Vetsikasda Pixabay