Elisabetta Tudor I regina d’Inghilterra e d’Irlanda muore il 24 marzo 1603

Elisabetta Tudor I regina d’Inghilterra e d’Irlanda muore il 24 marzo 1603. Era una donna Elisabetta Tudor I regina d’Inghilterra e d’Irlanda dall’intelligenza vivace e dalla memoria eccezionale che ha saputo sorreggere il suo trono fino alla sua morte avvenuta per vecchiaia a 69 anni, ripercorriamo la sua biografia tratta da Biografieonline.

Elisabetta I Tudor nasce il 7 settembre del 1533 a Greenwich, nel palazzo di Placentia, figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena, la seconda moglie del monarca. Battezzata con il nome delle nonne, Elisabetta Howard ed Elisabetta di York, viene dichiarata illegittima all’età di tre anni, quando la madre viene accusata di incesto, di alto tradimento e di stregoneria, finendo rinchiusa nella torre di Londra e poi decapitata.

Elisabetta I, dunque, perde il titolo di principessa e viene esiliata nel palazzo di Hatfield, dove cresce insieme con la sorellastra Maria (detta La sanguinaria, Bloody Mary)

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Viene nuovamente ammessa a corte quando il padre si sposa con Anna di Clèves: con la nuova matrigna, la giovane Elisabetta I stringe una profonda amicizia. Intanto, la bambina si riconcilia anche con il padre grazie alla nuova moglie – la sesta – di quest’ultimo, Caterina Parr, tramite la quale viene inserita di nuovo nella linea di successione: ciò avviene nel 1544, con l’Atto di Successione.

Elisabetta I, grazie a Caterina, riceve una educazione improntata al protestantesimo, studiando italiano, francese, greco e latino con l’umanista Roger Ascham. Con il passare degli anni mette in mostra una spiccata intelligenza e, al tempo stesso, una memoria eccezionale.

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Diventata orfana di padre nel 1547, rimane a vivere con Caterina, che più tardi si sposa con Thomas Seymour. Successivamente viene fatta imprigionare nella Torre di Londra dalla sorellastra Maria, nel frattempo diventata regina e sposata con Filippo di Spagna (nozze che, tuttavia, non vengono apprezzate dai sudditi protestanti): gli spagnoli arrivano addirittura a chiedere la morte di Elisabetta, ma questa idea viene scongiurata dai sudditi inglesi, restii a condannare alla pena capitale un membro dei Tudor.

Dopo avere passato due mesi nella Torre, Elisabetta viene salvata da Maria, che decide di non firmare il documento per l’esecuzione, e passa agli arresti domiciliari, che trascorre nello Oxfordshire, nel castello di Woodstock, sotto la custodia di Sir Henry Bedingfield.

Tornata a corte per volontà di Filippo II di Spagna, marito di Maria I, che preferisce che la corona inglese – nel caso in cui la moglie muoia – passi a Elisabetta e non a Maria Stuarda ascende al trono il 17 novembre del 1558, quando effettivamente Maria muore a causa di un tumore.

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Incoronata il 15 gennaio del 1559 dal vescovo di Carlisle, visto che i vescovi più anziani si erano rifiutati di farlo perché era protestante e perché il diritto canonico la considerava illegittima, nei primi anni del suo regno Elisabetta I presta grande attenzione alla religione, chiedendo suggerimenti in proposito a William Cecil.

La regina abolisce in maniera definitiva il controllo papale sulla Chiesa di Inghilterra, assumendo al tempo stesso il titolo di Supremo Governatore della Chiesa di Inghilterra (e non quello di Capo Supremo, per non scontentare i numerosi membri della comunità e i vescovi che reputano non auspicabile il fatto che il capo della Chiesa potesse essere una donna).

La politica religiosa elisabettiana trova una notevole opposizione da parte di molti vescovi, che progressivamente vengono rimossi dai propri uffici e sostituiti da incaricati nuovi più fedeli alla regina, la quale nomina un nuovo Consiglio privato così da diminuire i contrasti in seno all’organismo.

Supportata nelle sue decisioni da Nicholas Bacon, il Lord Guardasigilli, in ambito politico Elisabetta riesce a limitare l’influenza degli spagnoli sull’Inghilterra, cercando di restare indipendente da Filippo II, che pure l’aveva aiutata con la pace di Cateau Cambrésis, grazie alla quale era stata posta fine alle Guerre Italiane, secondo il principio dell’Inghilterra per l’Inghilterra.

Deve fare i conti, tuttavia, con l’ostilità di Maria Stuarda (Mary Stuart), sua cugina cattolica e, soprattutto, regina di Scozia, oltre che moglie di Francesco II, re di Francia. Maria, infatti, nel 1559 si auto-proclama regina di Inghilterra approfittando della discussa e non chiarita legittimità di Elisabetta, che secondo le norme cattoliche è da ritenersi illegittima poiché il matrimonio tra il padre Enrico VIII e Caterina d’Aragona non era mai stato annullato dal Papa: tuttavia secondo le leggi della Chiesa Anglicana d’Inghilterra è da ritenersi legittima, poiché quelle nozze erano state annullate.

Intanto, la madre di Maria Stuarda, Maria di Guisa, prova ad aumentare la pressione francese sull’Inghilterra, permettendo all’esercito francese di costruire delle fortificazioni in Scozia, ma viene deposta da un gruppo di lord protestanti scozzesi alleati di Elisabetta: quest’ultima, riuscita a tenere lontana la minaccia francese, presta aiuto agli ugonotti nel corso delle Guerre di Religione che si materializzano nella stessa Francia.

La pace tra Inghilterra e Francia viene sottoscritta nel 1564, un paio di anni dopo che Elisabetta si era ammalata di vaiolo: un male da cui era guarita, ma che le aveva deturpato il volto.

Con il passare degli anni, la regina trova un nemico inaspettato in Filippo II di Spagna, suo cognato, che nel 1568 lancia a sorpresa un attacco contro John Hawkins e Francis Drake, corsari inglesi: l’anno successivo, quindi, Elisabetta ordina di attaccare le navi della Spagna, ma è costretta a prestare attenzione alle cospirazioni organizzate per deporla a cui partecipa lo stesso Filippo.

Nel 1598 deve fare i conti con la morte del suo consigliere più importante, Cecil, il cui ruolo politico viene ereditato dal figlio, già Segretario di Stato. Nel frattempo Elisabetta I deve affrontare la Guerra dei nove anni e la pericolosità di Hugh O’Neill, secondo conte di Tyrone, che si era autoproclamato re: i due raggiungono, comunque, un accordo per una tregua.

Caduta, nel 1603, in uno stato depressivo molto profondo, dovuto all’approssimarsi della morte, il 24 marzo di quell’anno Elisabetta I Tudor esala l’ultimo respiro nel Palazzo di Richmond upon Thames, a quasi settant’anni: un’età che in pochi all’epoca riescivano a raggiungere. È sepolta accanto alle spoglie della sorella Maria nell’abbazia di Westminster.

Fonte: Biografieonline

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