Il grande ciclista Felice Gimondi, è morto improvvisamente ieri. Ho pensato di ricordarlo attraverso la canzone di Enrico Ruggeri, Gimondi e il Cannibale, con testo e video.
Addio campione.
Felice Gimondi si trovava in ferie ai Giardini-Naxos in Sicilia, quando è stato colpito da un malore improvviso mentre faceva il bagno.
Ero un bambino quando Felice correva in bicicletta, ho ricordi in bianco e nero, ma era impossibile non rimanere affascinati dalla sua bravura e stile.
Il suo sorriso, la sua forza, rimarranno nella storia dello sport italiano, come le sue grandi imprese.
Felice Gimondi (Sedrina, 29 settembre 1942 – Giardini-Naxos, 16 agosto 2019) è stato un ciclista su strada, pistard e dirigente sportivo italiano.
È stato uno dei sette corridori ad aver vinto tutti e tre i grandi Giri, cioè Giro d’Italia (per tre volte, nel 1967, 1969 e 1976), Tour de France (nel 1965) e Vuelta a España (nel 1968). Tra le corse di un giorno si aggiudicò un campionato del mondo su strada (nel 1973) e alcune classiche monumento: una Parigi-Roubaix, una Milano-Sanremo e due Giri di Lombardia. Suo è il record di podi al Giro d’Italia, 9, dove ottenne anche sette vittorie di tappa. (Fonte Wikipedia)
Nel 2000, Enrico Ruggeri, pubblicò l’ album “L’uomo che vola”, contenente la hit “Gimondi e il Cannibale”, che divenne la sigla del Giro d’ Italia di quell’anno.
Il brano, molto bello, è una dedica alle battaglie sportive tra Gimondi ed Eddy Merckx, tra cui c’ era una profonda amicizia e stima.
Testo : Enrico Ruggeri – Gimondi e il Cannibale
La gola che chiede da bere
C’è un’altra salita da fare
Per me, che sono fuggito subito
Rapporti che devo cambiare
Lo stomaco dentro al giornale
Per me, e devo restare lucido
E quanta strada che verrà
Ma non mi avrai, io non mi staccherò
Guarda la tua ruota e io ci sarò
Cento e più chilometri alle spalle e cento da fare
Di sicuro non arriva più qualcuno dei miei
Tutta quella gente che ti grida, non ti fermare
E tu che mi vuoi lasciare
Non ci provare
Non mi stancherò
Scivolano case tra persone fuori a guardare
Ci sarà riparo al vento lungo questo pavè
Ci sarà la polvere che nel respiro mi sale
Ma non mi potrò voltare
Non mi chiamare
Non risponderò
Ancora più solo di prima
C’è già il cannibale in cima
Ed io che devo volare a prenderlo
Sudore di gente dispersa
Di maglia di lingua diversa
Ma io, il cuore io voglio spenderlo
E quanto tempo passerà
In mezzo a noi, ancora non lo so
Dietro alla tua ruota io ci sarò
Cento e più chilometri alle spalle e cento da fare
Di sicuro non ci sarà più qualcuno con noi
Devi dare tutto prima che ti faccia passare
Io non mi lascio andare
Non ci pensare
Non mi staccherò
Scivolano vite e due destini persi nel sole
L’orologio prende il tempo e il tempo batte per noi
Non c’è più chi perde o vince quando il tempo non vuole
Quando la strada sale
Non ti voltare
Sai che ci sarò
Cento e più chilometri alle spalle e cento da fare
L’orologio prende il tempo e il tempo batte per noi
Non c’è più chi perde o vince quando il tempo non vuole
Quando la strada sale
Non ti voltare
Sai che ci sarò
Video Youtube : Enrico Ruggeri – Gimondi e il Cannibale
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