Fiamme Gialle arrestato giornalista pedofilo. Il giornalista professionista cremonese in questione è Renato Crotti, 55 anni, volto noto e portavoce della provincia.
La pedofilia è un’aberrazione sessuale tra le più infami e il Crotti, tramite un falso profilo di Facebook, ‘Federica Banardi’ adescava minorenni fissando incontri a sfondo sessuale.
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Le Fiamme Gialle sono arrivate ad arrestarlo, tramite una inchiesta della Procura di Brescia, in cui i pm di Cremona stavano indagando e dove il Crossi è anche accusato di aver sottratto denaro dalla raccolta di fondi destinati alla onlus ‘Uniti per la Provincia di Cremona’.
Le donazioni da parte dei cittadini avevano la finalità di aiutare i presidi ospedalieri della zona a combattere l’emergenza Covid.
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Fiamme Gialle arrestato giornalista pedofilo
Sono stati sentiti alcuni testimoni, uno dei quali afferma: ‘‘Un mio amico mi disse che se avessi voluto comprarmi delle scarpe nuove ed avessi avuto bisogno di soldi, avrei potuto assecondare alcune fantasie del signor Crotti”.
E le sue infami ‘fantasie’ le pagava da 5 a 7 euro per fotografie di nudi minorili e da 50 a 150 euro per prestazioni sessuali di vario genere.
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Matteo Grinaldi, gip del Tribunale di Brescia, ha sottolineato nell’ordinanza che l’unico rimedio per questo infame individuo sia il carcere ”la sola in grado di contenere la spinta criminale di Crotti, estremamente elevata se si considera la durata nel tempo delle sue condotte criminose e l’assoluta assenza di autocontrollo nella ricerca di minori da utilizzare per il soddisfacimento delle proprie pulsioni sessuali in ogni occasione utile, senza sosta e senza alcun tipo di limitazione”.
I capi d’accusa contro il Crotti pare siano non solo pedofilia, anche possesso di materiale pedopornografico, prostituzione minorile, associazione a delinquere, appropriazione indebita.
Sarebbe bene chiuderlo a chiave vita natural durante e buttare via la chiave, soggetti di questi tipo devono essere allontanati dalla società per proteggere i bambini e gli adolescenti.
Foto di Moshe Harosh da Pixabay