Giorgia Meloni ridurre il cuneo fiscale e salario minimo legale

Giorgia Meloni ridurre il cuneo fiscale e salario minimo legale. La presidente del Consiglio in collegamento con il Festival di Trento ha osservato: ”Abbiamo salari da fame, il problema dell’inflazione, si dice che bisogna immaginare un salario minimo legale e poi si dice anche che abbassare il cuneo fiscale  e rafforzare le buste paga è inutile: sono cose che non stanno in piedi. È meglio tagliare il cuneo che fare il salario minimo legale, che è buono al livello filosofico, ma nella sua applicazione rischia di essere un boomerang”, a queste osservazioni si rimane allibiti.

La signora in questione probabilmente crede che i lavoratori salariati abbiano il suo stesso emulemento mensile e con quello non ci sarebbero problemi, anzi, si vivrebbe alla grande probabilmente, ma con i salari minimi e il costo della vita chi può sopravvivere, mettiamo per esempio un operaio con famiglia, pagando affitto, mutuo, vitto e bollette cosa potrebbe mettere in tavola con un salario magari di 1.200 euro e due figli a carico? Ovviamente con i suoi euro 6.700 netti mensili, con l’aggiunta di altri privilegi che il cittadino non ha, che problemi potrebbe mai avere?

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Certo che sì abbassare il cuneo fiscale alle imprese darebbe una marcia in più all’economia del Paese, a discapito però del cittadino come sempre, tu, cittadino, puoi crepare se non riesci a sopravvivere fino a fine mese, sapendo che i tuoi figli devono studiare, mangiare, crescere, la signora in questione non ha questi problemi avrà certamente gli strumenti per la propria figlia, per crescerla con dignità, i figli dei cittadini meno abbienti possono vivacchiare alla meno peggio, questa sarebbe la giustizia? La libertà?

Facile parlare con la pancia piena esimia Presidente, facile gestire la vita di milioni di cittadini alla soglia della povertà, molto facile, al lato pratico vorremmo vedere lei in questa situazione cosa potrebbe fare con le sue rmssette e moine, con i sorrisini che lasciano trasparire una freddezza, una aridità di cuore, semmai ne avesse uno!

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E sottolinea la sua volontà per quanto riguarda nell’abbassare il cuneo fiscale: ””La tassazione sul lavoro è e resta una priorità del governo. Ridurre il cuneo fiscale di 6 e 7 punti strutturali è necessario e bisogna allargarlo ulteriormente. Andremo avanti sulla riduzione della tassazione e il salario minimo non serve’.’  Il taglio del cuneo contributivo deciso con la manovra e con il decreto del primo maggio “ha un impatto importante con l’inflazione galoppante-. È la cosa più importante che si può fare in questa fase. Non è tutto: la prima sfida è rendere questi provvedimenti strutturali, la seconda è allargarli ulteriormente”.

Complimenti signora! Lasciamo i cittadini nella depressione quotidiana di mettere pranzo e cena insieme, lei non pensi di abbassare i grassi stipendi percepiti mensilmente da tutta quella fascia di parlamentari seduti a far niente se non parlare e parlare al Parlamento, non crede di essere fuori dalla realtà sapendo che l’Italia vera, quella che lavora e sgobba alzandosi alle 5 del mattino non meriti un attimino più di attenzione riguardo il loro stipendio ridotto all’osso dal caro vita! Complimenti signora!

Poi continua e qui casca l’asino: ”I cittadini hanno chiesto di fare queste riforme ed è quello che stiamo facendo. Poi lo facciamo con strumenti diversi, che hanno tempi diversi, perché autonomia e riforma delle istituzioni sono materie diverse, ma le faremo entro la fine della legislatura”, quali cittadini hanno chiesto una cosa del genere? O queste riforme le hanno richieste i suoi padroni signora? Parliamo di banche, multinazionali e UE! Perché, per lei, questi sono i cittadini da accontentare mica quel povero sgobbone che si alza alle 5 del mattino o quello che fa in miniera per guadagnarsi un tozzo di pane! E le sue promesse fatte nella campagna elettorale buttate al vento per aderire in toto ai potenti che la guidano!

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Ha un piccolo raggio di sole nel concludere signora, riguardo all’evasione fiscale proclamando: ”noi non vogliamo gettare la spugna” però ”finora è sembrata più simile a una caccia al gettito”, mentre “penso che si debba andare sulla grande evasione” e infine conclude: ”penso alle frodi sull’Iva, penso allo Stato che patteggia miliardi di euro chiedendo il rientro di milioni, con una disponibilità che non dimostra, ad esempio, coi piccoli commercianti”, applaudiamo a questa riforma certamente sì ma ci si impone delle domande alle quali non ci sarà risposta: i miliardi, gli immobili, le vaste ricchezze sequestrate alla mafia e ai suoi componenti che fine hanno fatto? Il denaro delle lotterie nazionali che lo Stato ha immesso nel mercato, i cui profitti non si sa bene quale collocazione avuta? Tagliare del 50% i vostri assegni mensili unitamente alla rinuncia di privilegi che vi stanno vivere alla grande non sarebbe una cosa giusta e buona?

Dovrebbe avere lei uno stipendio di un operaio con due figli a carico per capire veramente le condizioni di vita dei cittadini italiani e collegare realtà alle sue parole: rafforzare le buste paga è inutile! E qui è difficile il silenzio dei sindacati che avrebbero potuto insorgere a queste parole, ma si sa i sindacati hanno anche loro la pancia vuota, come potrebbero capire chi ha la pancia vuota?

Nessuno di voi ha VERGOGNA e BUON SENSO nel governare!

ARIELLA GIBELLATO

Fonte: thcom24

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