Il suo ritorno a casa: Sol

Il suo ritorno a casa: Sol

Il suo ritorno a casa: Sol. Aveva la giornata libera da ogni impegno e decise di fare una bella, lunga passeggiata, guardare i negozi, inoltrarsi nel parco e sedersi su di una panchina senza pensare ad alcuna cosa, un che di malinconico era dentro di lei ma il fatto di essere libera di se stessa la rallegrava scacciando quel tremolio di stelle che le impediva di essere totalmente serena.


Dopo lo shopping sfrenato fatto si fermò con pacchi e borse nel parco, annusò l’aria, la sentì fresca e leggera che le carezzava il volto, si sedette guardandosi attorno, bimbi che correvano e giocavano, mamme vicine che parlavano fitto fitto e ridevano, uomini che passeggiavano leggendo il giornale, ragazzi che correvano, una umanità che le colmava gli occhi e di cui si sentiva parte, rilassata socchiuse gli occhi.

Un debole uggiolio la scosse dal suo rilassante e meritato ozio, si guardò intorno e non vide nulla, eppure quell’uggiolio era sempre più forte, si alzò e andò verso l’aiuola di arbusti con fiori magnifici, guardò all’interno e vide una scatola di cartone, un paio di occhi sbarrati e supplichevoli in un gomitolo arruffato erano dentro ai suoi sorpresi da quella scoperta.


Si inginocchiò, prese la scatola, un cucciolo di cane era tutto raggomitolato su di una copertina sudicia, tremante e impaurito, con il capo chino, lo prese delicatamente fra le mani e lo carezzò piano, tranquillizzandolo, lo tenne stretto al petto, infondendogli calore col suo corpo, smise di uggiolare e s raccolse sul suo petto, Elly lo stringeva delicatamente per paura di fargli male.


Si sedette nuovamente sulla panchina chiedendosi cosa fare di quella minuscola creatura trovata per caso, portarlo alla protezione animali, in un canile, abbandonarlo di nuovo? no, nessuna di queste cose poteva essere, quel nodo di malinconica tristezza che aveva sempre dentro da un po’ di tempo, si sciolse in una tenerezza infinita.

Elly era sola e della sua solitudine, dovuta ad esperienze amare del passato, ne aveva fatto una compagna di vita fedele ed unica, voleva rimanere sola perché non aveva nessun desiderio di essere il giocattolo di qualcuno che poteva farla soffrire, aveva un buon posto di lavoro, una sua casa sempre troppo ordinata e perfetta, però era impagabile la sua libertà riconquistata a caro prezzo.


”Ti chiamerò Sol” sussurrò piano, la piccola coda scodinzolò, Elly prese il cellulare e vide dove si trovava un centro di toelettatura con abbinato studio veterinario, per fortuna poco lontana, raccolse pacchi, pacchetti, in una borsa liberata mise Sol e si diresse immediatamente per ridare al cucciolo il suo splendore e le cure del caso se ne avesse avuto bisogno.

Quando tornò a casa, aveva tutto l’occorrente acquistato nel negozio, diede immediatamente la pappa a Sol che dopo aver mangiato cominciò a girovagare per l’appartamento, uscendo poi nel terrazzo e rientrando correndo verso di lei, Elly lo guardava sorpresa per come si era ambientato immediatamente, lo prese in braccio coccolandolo e sente la linguetta che le dava piccoli baci sulla guancia, come ringraziarla di averlo portato nella sua casa e avergli dato un posto dove essere felice.


Cominciò una vita per Elly diversa, si alzava presto per portare Sol a fare la sua passeggiata nel parco, al rientro gli dava da mangiare e poi lo metteva nella sua cuccia mentre si preparava per uscire e andare al lavoro, lo salutava, gli raccomandava di stare buone che sarebbe tornata presto, lui girava il capino di lato come dire: ”Va bene, ti aspetto”.

Era il ritorno a casa il momento più felice per Elly, quando girava la chiave nella toppa sentiva il piccolino correre incontro alla porta e seduto fino a che non l’apriva, poi cominciavano le feste, gli uggiolii di felicità, le corse pazze avanti e indietro e sempre ai suoi piedi, senza mai abbandonarla un istante, Elly gli era grata per questa sua manifestazione di affetto, gli era grata, era il suo ritorno a casa, una casa ora un poco in disordine però calda, viva festosa con Sol.


Ora sapeva che la solitudine sarebbe sparita piano piano, lasciando il posto a quel piccolo dono d’amore che il destino le aveva regalato, gli riempiva la vita di innumerevoli momenti di dolcezza e di allegria, quando la vedeva pensierosa e triste ecco, correva vicino a lei e posava la sua testa sulle sue ginocchia come per dire: ”Sono qui, non essere triste, ci sono io!”, i giochi fatti insieme, le passeggiate mattutine e serali, le cene con lui accanto che chiedeva quel boccone con gli occhi speranzosi, piccolo, grande Sal, amico suo caro, compagno di vita suo caro!

Anche i piccoli disastri che combinava a Elly non importavano perché la sua casa era abitata, allegra, non più silenziosa e vuota, riempiva quella mancanza di amore che sentiva fino a che Sol non era arrivato nella sua vita, lo amava teneramente e lui ricambiava quel sentimento senza alcun ricatto né condizioni, un amore puro che chiedeva solo amore e null’altro, Elly aveva trovato finalmente il suo ritorno a casa!

Foto di Winskerda Pixabay


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