Infiammazioni urinarie Curiamole con l’Uva ursina Proprietà

Infiammazioni urinarie: Curiamole con l’Uva ursina. Proprietà.

Prima dell’avvento della chimica la tradizione popolare richiedeva ai guaritori rimedi alle proprie patologie tramite le proprietà delle piante officinali, praticando l’autoterapia, e ancor oggi sopravvive, in determinati casi, all’avvento della medicina ufficiale che si affermò dall’inizio del 1200 quando nacquero le prime Università; nonostante ciò, il popolo agricolo e i ceti più bassi,  continuarono a praticare la tradizione popolare attraverso le erbe officinali come l’uva ursina, una pianta indicata a curare le infiammazioni urinarie, quali sono le sue proprietà?

Proprietà dell’uva ursina:  le foglie di uva ursina sono impiegate in fitoterapia contro numerosi ceppi batterici comunemente responsabili di infezioni del tratto urogenitale, perché agisce sia sull’infiammazione, che sull’infezione. Infatti la pianta è in grado di determinare un’azione antimicrobica, antinfiammatoria e calmante lo stimolo continuo della minzione.

Tra i vari principi attivi che compongono il suo fitocomplesso, l’arbutina è un glicoside a struttura isochinolinica, capace di scindersi a contatto con le urine in glucosio e idrochinone. Quest’ultimo processo è favorito dall’alcalinità delle urine, quindi nel caso di quei batteri che rendono l’ambiente basico come Proteus vulgaris o Klebsiella pneumoniae, l’uso dell’uva ursina risulta più che mai appropriato; mentre nel caso di urine acide è bene alcalinizzare artificialmente col bicarbonato di sodio.

L’idrochinone, insieme agli eterosidi fenolici ((6-10%,) presenti nel fitocomplesso, svolge un’azione antibatterica, specialmente nei confronti degli stafilococchi e dei Escherichia coli, responsabili della maggior parte delle infezioni urinarie.

I tannini gallici (15-20%) proteggono le mucose delle vie urogenitali, ostacolando l’aderenza dei microbi all’epitelio; hanno proprietà astringenti in quanto contrastano l’eccessiva produzione di muco, prodotta dai tessuti infiammati. Questa attività, in particolare, risulta utile in caso di diarrea che spesso è associata proprio alla cistite.

Infine i triterpeni (acido ursolico) e i flavonoidi (iperina, isoquercitina) lavorano in sinergia con l’arbutina, esercitando un’azione diuretica e antinfiammatoria, utilissima nelle infezioni, caratterizzate da forte bruciore, che necessitano un risciacquo di tipo meccanico dei condotti urinari.

L’uva ursina può essere efficacemente prescritta in caso di cistite acuta, cistite cronica, nell’uretrite, nella colobacillosi. Un’indicazione d’uso interessante, in ambito geriatrico, è l’ipertrofia prostatica con componente infiammatoria ed infettiva e le cistiti da catetere.

Modo di impiego e infuso di uva ursina:

Uso interno: le preparazioni più comunemente consigliate sono l’infuso, il decotto o il macerato freddo. L’assunzione di liquidi e l’attività diuretica che ne consegue espletano un’azione lavante sulle vie urinarie, potenziando l’attività antimicrobica dell’arbutina.

INFUSO: 1 cucchiaio foglie di uva ursina, 1 tazza d’acqua

Versare l’uva ursina nell’acqua bollente e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 10 min. Filtrare l’infuso e berne 4 tazze al giorno lontano dai pasti.

Tintura madre di uva ursina: 80 gocce in 1L e 1/2 d’acqua minerale, da bere nell’arco della giornata, lontano dai pasti.

Controindicazioni: L’uso dell’uva ursina è sconsigliato in caso di gravidanza, allattamento e insufficienza renale. Inoltre, se ne sconsiglio l’uso prolungato che può portare irritazioni alla mucosa gastrica, nausea e vomito; in ogni caso sempre approfondire con il proprio medico curante prima di assumere qualsiasi tisana o infuso di qualsivoglia pianta officinale, saprà fornire le indicazioni giuste conoscendo la vostra anamnesi generale.

Fonte: Curenaturali