Inflazione. Crescita influenzata da pandemia

Inflazione. Crescita influenzata da pandemia. Nel terzo trimestre del 2021 l’UE nel suo insieme è ritornata ai livelli del PIL precedenti la pandemia e si prevede che tutti gli Stati membri raggiungeranno questo traguardo entro la fine del 2022. Le previsioni relative all’inflazione sono state riviste marcatamente al rialzo rispetto alle previsioni di autunno, a causa degli effetti dei rincari dei beni energetici ma anche dell’intensificarsi delle pressioni inflazionistiche registrate a partire dall’autunno su altre categorie di beni.

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Dichiarazione di Paolo Gentiloni, Commissario dell’Economia: ”Molteplici fattori negativi hanno raffreddato l’economia europea durante l’inverno: la rapida diffusione della variante Omicron, un ulteriore aumento dell’inflazione dovuto all’impennata dei prezzi dell’energia e i problemi persistenti nelle catene di approvvigionamento. Date le attese di una progressiva attenuazione di questi fattori negativi, si prevede che già dalla primavera si registrerà un aumento della crescita. Se da un lato è probabile che la pressione sui prezzi resti elevata fino all’estate, dall’altro si prevede un calo dell’inflazione di pari passo con la moderazione della crescita dei prezzi dell’energia e l’attenuazione dei problemi di approvvigionamento. Ma l’incertezza e i rischi rimangono, comunque, elevati.”

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Si parla di un aumento di crescita a quanto pare però i dati sono allarmanti, a parte i rincari delle bollette di servizi necessari quali elettricità e metano ma bisogna sottolineare un dato importante: ”italiani che lavorano sono 23 milioni, i quali devono mantenere 37 milioni che non lavorano, quindi quale crescita ci potrà mai essere con questi dati?

Il Vicepresidente esecutivo per un’Economia al servizio delle persone, Valdis Dombrovskis, asserisce: ”L’economia dell’UE ha recuperato tutto il terreno perduto durante la fase acuta della crisi grazie al successo delle campagne vaccinali e al sostegno coordinato della politica economica. La disoccupazione ha raggiunto il minimo storico. Si tratta di risultati di grande portata. Poiché la pandemia è ancora in corso, nell’immediato dobbiamo impegnarci per mantenere la ripresa sulla buona strada. Il significativo aumento dell’inflazione e dei prezzi dell’energia, unitamente ai problemi nella catena di approvvigionamento e nel mercato del lavoro, rappresentano un freno per la crescita. Guardando al futuro, tuttavia, ci aspettiamo il ritorno a una crescita più sostenuta verso la fine dell’anno di pari passo con l’attenuarsi dei problemi sopramenzionati. I fondamentali dell’UE rimangono solidi e lo saranno ancora di più dal momento che i paesi hanno cominciato a dare piena attuazione ai rispettivi piani per la ripresa e la resilienza.”

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Ma questi signori che parlano di ripresa e di resilienza, che parlano di ripresa eocnomica e lavorativa hanno veramente la percezione di quello che sta succedendo in Italia? O la pandemia è solo un modo per mascherare l’incapacità di mettere in essere delle misure di ripresa valide e continuative quali lavoro, l’abbassamento dell’inflazione, calmierare i prezzi ai consumatori, dare la possibilità di lavoro ai giovani, aumentare le pensioni minime (e non solo di 8 euro al mese!), dare una servizio sanitario efficiente o invece si riempono solo la bocca di frasi roboanti per far inghiottire pillole amare ai cittadini?

Uno stralcio di articolo tratto da https://italy.representation.ec.europa.eu/: ”

Le previsioni economiche d’inverno 2022 contengono un aggiornamento delle previsioni economiche d’autunno 2021 presentate nel novembre 2021, e sono incentrate sull’andamento del PIL e dell’inflazione in tutti gli Stati membri dell’UE.

Le previsioni si basano su una serie di ipotesi tecniche relative ai tassi di cambio, ai tassi di interesse e ai prezzi delle materie prime, aggiornate al 27 gennaio. Per tutti gli altri dati, comprese le ipotesi relative alle politiche governative, le previsioni tengono conto delle informazioni disponibili fino al 1° febbraio incluso.

La Commissione europea pubblica ogni anno due previsioni complessive (primavera e autunno) e due previsioni intermedie (inverno ed estate). Le previsioni intermedie riguardano i livelli annuali e trimestrali del PIL e dell’inflazione per l’anno in corso e l’anno successivo per tutti gli Stati membri, nonché i dati aggregati a livello della zona euro e dell’UE.

Le prossime previsioni della Commissione europea saranno quelle economiche di primavera 2022, la cui pubblicazione è prevista nel maggio 2022.”

Con questi chiari di luna c’è poco da stare allegri!

Fonte: https://italy.representation.ec.europa.eu/

Foto di Yahoo Finanza