Io sono obesa di Gibellato A.

Io sono obesa. Evito, come sempre, di guardarmi allo specchio, l’immagine che mi rimanda non la voglio vedere, nella mente mi risuona la frase ”Perché sei tu che vuoi essere così!”, mi irrito profondamente con me stessa e con la mia inadeguatezza, con i miei fantasmi interni che mi tormentano, fagocitati dagli sguardi di chi incontro, di chi mi è attorno, però ho imparato stampare un sorriso falso e continuo la mia vita fra gli alti e bassi.


Sì, sono sovrappeso di ben 30 chili, vesto con camicioni, pantaloni e quant’altro per nascondere questo involucro in cui io mi dibatto da anni; psicologi e psichiatri mi hanno messo in analisi, e dopo mesi e mesi mi hanno detto che tutto sommato sto bene, ho solo adipe di troppo, il fatto è che quando ho un problema m’ingozzo di cibo spazzatura per affrontarlo, mi è stato detto da questi specialisti che devo lavorare su me stessa, che devo crescere mentalmente e dimenticare cose passate che ogni tanto mi tornano alla mente e che mi hanno fatto soffrire maledettamente.


Un amore totalmente sbagliato, e che sarà mai? Non per me, è stata una tragedia e da questo punto in avanti sono cominciata a lievitare, ingoiavo ogni cosa mi veniva a tiro e se non l’avevo correvo ad acquistarlo, mi sentivo sfiduciata, tradita, vulnerabile e non desiderata nonostante a quel tempo io fossi una bella ragazza, il mio carattere debole ha fatto il resto, ha reagito malamente a questa sofferenza ingoiando cibo a oltranza.

Lo sguardo di chi mi conosce è compassionevole, poverina guarda come è obesa, ebbene sì lo sono e ne soffro prima di tutto io quindi perché girare il coltello nella piaga accidenti a voi? L’unico sguardo che accetto è quello di mia madre, lei mi accetta per quello che sono, lo capisco perfettamente da come mi tratta e come mi vuole bene e so che da lei mi posso aspettare solo comprensione e amore e con certamente pietà o compassione.


Non parliamo poi dei maschi, sono soggetta a lazzi poco gentili da parte loro, a me poco importa, no, non è vero che non m’importa, mi sento ferita ogni volta ma faccio finta di niente e tiro avanti anche se avrei bisogno anche io un poco di affetto, di amore, ma chi mi prende in questo stato? Quindi ho messo da parte la velleità di avere un compagno tutto mio, anche perché le mie esperienza precedenti non sono state che deludenti e finite tutte malamente.

Quante diete ho fatto? Un miliardo e nessuna con risultati soddisfacenti, ci ricadevo come una pera sempre, eppure la determinazione, il coraggio non mi manca perché allora a metà dell’opera mollavo tutto e ricominciavo a rimpinzarmi di cibo spazzatura? Semplice, non avevo e non ho fiducia in me stessa, tanto a che serve mi dico, non serve a niente perdere peso, sono sempre io con o senza chili di troppo, io non sono ciò che il mondo vede|! Io sono ciò che ho dentro ed è questo che dovrebbero vedere.


Ma in questa società dove lo stereotipo di bellezza è alta, bionda con due gambe lunghe che arrivano al mento, io faccio parte del genere brutto anatroccolo da prendere in giro, da scherzare senza minimamente pensare che questo possa umiliarmi e farmi stare male fino a farmi piangere, ancora non sono riuscita a essere indifferente e mi arrabbio con me stessa per questa non reazione alla crudeltà della gente.

Facile per voi scherzare e ridere sull’obesità, forse non siete al corrente che è una patologia come un’altra, da dover curare e non sempre i risultati sono positivi, facile per voi che giudicate una persona con dei chili di troppo quale inadeguata e senza colonna vertebrale per poter in qualche modo dimagrire, voi che non lo avete mai provato come potete giudicare questo stato?


Io so che all’interno di questo involucro di adipe si nasconde una persona con dei sentimenti, con delle speranze, con dei sogni come tutti, una persona che vorrebbe amare ma non può perché si sente derisa e umiliata, e questa sua mancanza provoca ancor di più il senso di disorientamento nel disagio di vivere, certo a volte mi viene voglia di reagire, urlare e dire a chi mi deride: invece di deridermi, dammi una mano, aiutami, da sola non ce la faccio, se ho la tua amicizia, la tua comprensione è probabile che a piccoli passi possa riprovare a ridiventare quella che ero!

No invece sono io che devo condizionare la mia mente e riprovare e dimagrire, aiutati che Dio ti aiuta, non devo cercare aiuto, devo cercare in me stessa la forza di rialzarmi e riprendere la mia vita in mano da questo momento in avanti, 30 chili non sono una esagerazione quindi con la voglia di arrivare alla meta, con la determinazione di non vedere quegli sguardi che odio, con il coraggio di essere me stessa devo riuscirsi, è uno scopo che mi devo prefiggere, è un traguardo e se altri ce l’hanno fatta perché io non dovrei farcela?

Allora mi guardo allo specchio e dico: ”Ti dico addio immagine che non vorrò più rivedere, ti dico addio perché ho deciso, fermamente deciso, di cambiare il mio aspetto e ci riuscirò da sola!” E finalmente sorrido a quella immagine che mi angosciava, ora devo fare il primo passo poi verranno gli altri e piano piano arriverò a quella meta, a quel traguardo che mi sono imposta!

Foto di Tumisu, please consider, Thank you da Pixabay