Islanda scopriamola con le sue leggende

Islanda scopriamola con le sue leggende. L’Islanda è una splendida, meravigliosa terra, fra le tante tutta da scoprire, con più di trenta vulcani attivi, cascate fragorose, geyser, ghiacciai e imponenti rocce. Proprio nella sua natura che nascono miti e leggende tramandati da generazione in generazione creando una magia spettacolare che fa di questa terra una misteriosa area da scoprire e cercheremo di scoprirla con quattro leggende che ancor oggi nell’immaginario della popolazione intreccia questa terra unica con la natura.

Drangurinn Rock

A sud dell’isola, ai piedi del monte Eyjafjöll, si incontra un misterioso masso chiamato Drangurinn Rock. La leggenda racconta che la formazione non sia avvenuta in modo naturale, ma che il masso sia stata staccato dal monte Hrútafel da un fuorilegge e poi gettato nel campo dove oggi lo si può osservare. Sotto il Drangurinn Rock ci sono ampie caverne che i contadini usavano come stalle e che, sempre secondo gli antichi miti, un tempo erano abitate dagli elfi. Gli islandesi hanno un vero e proprio culto per queste creature, tanto che a Reykjavik si trova una scuola che tiene corsi sugli elfi.

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Reynisdrangar

Spostandosi dalla terra all’oceano, al largo della costa meridionale dell’isola si trovano i Reynisdrangar, tre maestosi faraglioni di rocca vulcanica. Imponenti, frastagliati e neri  come il carbone, queste rocce si affacciano sulla famosa Spiaggia Nera. Secondo la leggenda, i Reynisdrangar sono tre trolls trasformati in pietra dalla luce del giorno mentre tentavano di attraccare con la loro nave.

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Skógafoss

Larga 25 metri e con un tuffo di 60 metri, la cascata Skógafoss è un’altra meraviglia dell’isola avvolta nel mistero. Si narra che Thrasi, il primo navigatore vichingo ad approdare nella zona, nascose il suo forziere proprio dietro la cascata. In molti tentarono di trovarlo senza successo; solo un ragazzo riuscì ad avvicinarsi al tesoro, legò una corda a uno degli anelli laterali ma tirò con troppa forza e il forziere affondò. Gli rimase solo l’anello d’argento con incisioni runiche, oggi custodito nel museo della vicina Skógar. Da quel momento, nessuno ebbe più il coraggio di sfidare la potenza di Skógafoss.

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Asbyrgi

Soprannominato il “rifugio degli dei”, Asbyrgi è un canyon a nord dell’isola. Le rocce che lo delimitano sono alte circa 10 metri e hanno una forma molto particolare, simile a un immenso ferro di cavallo. Da qui nasce la leggenda sulla sua creazione: si racconta che a formarlo fu uno degli otto zoccoli del cavallo di Odino, conosciuto come Sleipnir, “colui che scivola veloce”. Un altro mito racconta invece perché Asbyrgi sia chiamato il “rifugio degli dei”: quando il popolo islandese tradì gli dei, gettando gli oggetti sacri nella cascata di Godafoss, questi decisero di non abbandonare del tutto l’isola ma si rifugiarono nel canyon protetto per continuare a vegliare.

Quindi perché aspettare? Mettersi lo zaino in spalla e scoprire questa natura cos sconvolgente e meravigliosa, sarebbe veramente da valutare!

Fonte: itinerarieluoghi

Foto di Laurette Chapuis da Pixabay