Lady Godiva 31 maggio 1678 cavalca nuda per protesta

Lady Godiva 31 maggio 1678 cavalca nuda per protesta. A Coventry, in Inghilterra, si svolge la prima commemorazione della leggendaria cavalcata di Lady Godiva. La storia racconta che la nobildonna cavalcò nuda per ottenere la soppressione dell’ennesimo tributo che il marito impose ai propri sudditi.

Lady Godiva nasce nell’anno 990. Nobildonna anglosassone, sposa il conte Leofrico di Coventry dopo essere rimasta vedova del primo marito. Entrambi sono generosi benefattori di case religiose (“Godiva” è la versione latinizzata di “Godgifu” o “Godgyfu”, nome anglosassone che significa “regalo di Dio“): ella nel 1043 convince Leofrico a fondare un monastero benedettino a Coventry. Il suo nome è menzionato nel 1050 per una concessione di terra nei confronti nel monastero di Santa Maria di Worcester; tra gli altri monasteri che beneficiano dei loro regali, si ricordano quelli di Chester, Leominster, Evesham e Much Wenlock.

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Leofrico muore nel 1057; Lady Godiva rimane nella contea fino alla conquista dei Normanni, e anzi risulta l’unica donna che, anche in seguito alla conquista, resta proprietaria terriera. Ella muore il 10 settembre del 1067. Misterioso è il luogo di sepoltura: secondo alcuni è la chiesa della Benedetta Trinità di Evesham, mentre secondo Octavia Randolph è la chiesa principale di Coventry.

La leggenda riguardante Lady Godiva ha a che fare con il suo desiderio di prendere le difese della popolazione di Coventry oppressa dalle tasse eccessive imposte da suo marito. Egli rifiutò sempre le richieste della moglie, che voleva eliminare parte delle tasse, fino a quando, stanco delle suppliche, le rispose che avrebbe accettato le sue volontà solo se lei avesse percorso le vie della città nuda a cavallo.

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La donna non se lo fece ripetere due volte, e dopo aver pubblicato un proclama in cui imponeva a tutti i cittadini di chiudere finestre e porte percorse le strade cittadine a cavallo, coperta solo dai suoi capelli. Un certo Peeping Tom, un sarto, tuttavia non obbedì al proclama, realizzando un buco in una persiana per poter assistere al passaggio della donna. Rimase, per punizione, cieco. Fu così che il marito di Godiva fu obbligato ad abolire le tasse.

La leggenda fu poi commemorata in diverse occasioni, alcune delle quali ancora esistenti: dalla processione di Godiva, nata il 31 maggio del 1678 all’interno della fiera di Coventry, all’effigie di Peeping Tom in legno, situata in città a Hetford Street, passando per “The Godiva Sisters”, rievocazione storica dell’evento che si tiene a settembre, in occasione dell’anniversario della nascita della donna leggendaria, su iniziativa di un cittadino di Coventry, Pru Porretta.

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Anche la cultura contemporanea ha spesso rievocato Lady Godiva: lo fanno i Velvet Underground nel 33 giri intitolato “White light white heat”, che contiene il brano “Lady Godiva’s Operation“, ma anche i Queen che, nella canzone “Don’t stop me now“, intonano il verso “I’m a racing car passing by like lady Godiva“. Da segnalare, inoltre, la canzone “Lady Godiva & Me” dei Grant Lee Buffalo, la bambola gonfiabile Lady Godiva presente nel romanzo di Oriana Fallaci  “Insciallah” e la Lady Godiva che appare in un episodio della settima stagione della serie televisiva “Streghe”.

Fonte e foto di Biografieonline