Le sagre italiane da non perdere a settembre 2022

Le sagre italiane da non perdere a settembre 2022. L’Autunno è alle porte con i suoi dorati, magici colori e profumi, foriero dell’inverno, ci regala ancora giornate colme di sole e aria frizzante facendoci dimenticare l’estate torrida passata, settembre è il mese dove le sagre italiane sono da non perdere, eventi che ci fanno conoscere le eccellenze italiane del posto d’origine, eventi dove ci si incontra con un buon bicchiere di birra o vino, con specialità cotte al momento tra il vociare e la gioiosità della gente,

Dal 5 all’8 settembre a Marcianise, in Campania la sagra delle rane, che non si gustano solo Francia, anche in Campania le sanno cuocere questa carne ricca di proteine e ben si sa che nei tempi passati avevano anche proprietà curative, da non disdegnare anche il mercato di antiquariato dove si potrà acquistare qualcosa di pregevole in ricordo di questa sagra.

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Dal 6 all’8 di settembre a Buonconvento (Toscana) la sagra della birra: per gli amanti di questa bevanda, parecchio concorrente al vino, potranno gustare le varie griffe, infatti dal 2006 si sono dati appuntamento birrai italiani e straniera in questa valle vicino a Buonconvento, un tempo musa di poeti e artisti. Al festival parteciperanno birrifici dell’Italia, dei Paesi Bassi, della Norvegia, della Gran Bretagna, del Belgio e altri.

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Dal 13 al 15 settembre a Seccagrande (Sicilia) festa della salsiccia: la salsiccia siciliana è riconoscibile dalla forma a ferro di cavallo e le sue dimensioni sono notevoli, può pesare fino a 700 grammi, il suo sapore impareggiabile cotta alla griglia o alla brace, Sulle rive del caldo mare, vicino ad Agrigento, si svolge la sagra, dedicata a questo prodotto a base di carne, amato da molti per la sua naturalezza e facilità di cottura. E per il suo gusto, ovviamente: una miscela di manzo e maiale con finocchio, pepe, coriandolo, sale e vino rosso.

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Dal 17 sett3mbre al 6 ottobre a Sandrigo (Veneto) la sagra del baccalà: l’Italia non è propriamente famosa per essere considerata il principale produttore e consumatore di merluzzo salato essiccato, ma è qui che il baccalà si presenta nelle combinazioni più diverse, a volte inaspettate. Ed è stato qui che il merluzzo essiccato si è trasformato da cibo povero a una squisita decorazione della festa gastronomica. Nell’ultima settimana di settembre, una città medievale veneta viene invasa da cavalieri della fratellanza Baccalà, nonché cacciatori per provare altre specialità: ravioli con baccalà e cicoria, baccalà in umido e purè, in insalate e panini. Infine, la specialità della provincia di Vicenza: il baccalà alla vicentina. Sarete contenti: non c’è mai molto merluzzo essiccato – praticamente non contiene grassi e carboidrati.

Foto di NOI Verona

foto della Cantina della Birra