Madagascar Nosy Be isola dei profumi gioiello nell’Oceano Indiano

Beach a Nosy Be, Madagascar

Madagascar:  Nosy Be isola dei profumi gioiello nell’Oceano Indiano.

Brevi cenni storici: Con un popolo che ben mostra la mescolanza di sangue indonesiano, africano, indiano e cinese, l’intera isola del Madagascar acquista un’identità ben distinta da quella degli altri stati del continente Africano, nonostante la prossimità con le coste del Mozambico.

Formatosi, secondo la teoria della deriva dei continenti, per distacco dal supercontinente Gondwana e poi dall’India, il Madagascar rimase per lungo tempo fuori dalle rotte dei navigatori e degli esploratori. La storia più antica di questo paese è una fusione di mitologia e realtà: i Malgasci indicano spesso come propri antenati i Vazimba, descritti come uomini bassi e abitanti delle foreste che ricoprivano l’isola. Eppure gli storici ritengono che la prima colonizzazione del Madagascar sia stata operata da stirpi del Sud-Est asiatico, probabilmente Indonesiani e Malesi, prima ancora che vi giungessero dall’Africa alcune popolazioni bantu. I primi a toccare sistematicamente le coste di Nosy Be sono gli Arabi, intorno al X secolo, che vi stabiliscono delle basi di rifornimento sulle rotte del commercio, privilegiando la località di Ambanoro, circa 5 km a Est dell’attuale capoluogo Hellville. Il primo europeo ad arrivare in Madagascar e a Nosy Be fu il navigatore portoghese Diogo Dias che il 10 Agosto 1500, dopo aver doppiato il Capo di Buona Speranza avvista un’isola cui dà il nome di San Lorenzo (il santo di quel giorno), che più tardi sarà chiamata Madagascar. Segue un periodo in cui nell’Oceano Indiano imperversa la pirateria e le coste del nord del Madagascar e di Nosy Be rappresentano un rifugio sicuro per i pirati che attaccano il crescente numero di imbarcazioni che salpa alla volta delle Indie Orientali.

Ci sembra opportuno menzionare che, in questo contesto, sembra aver preso vita, verso la fine sel Seicento, la leggendaria colonia anarchica di Libertalia, fondata dai pirati guidati da Hery Avery, dall’ex ufficiale della marina francese Olivier Misson e dal prete italo-dominicano Caraccioli. Una sorta di repubblica ideale che, sospinta da princìpi di uguaglianza, libertà e democrazia depredava le navi degli Stati oppressori, faceva prigionieri e ne liberava gli schiavi. Non si conosce la localizzazione esatta di questa fantomatica “repubblica dei pirati”, probabilmente aveva la sua influenza anche su Nosy Be, ma fatto sta che è rimasta nella storia vera o ideale di questo Paese.

Come tutto il Madagascar, anche l’isola di Nosy Be raggiunge la sua indipendenza dalla Francia il 26 Giugno del 1960, dopo un periodo di rivendicazioni del popolo malgascio disattese dall’amministrazione francese per oltre 10 anni. Al primo Presidente filofrancese Tsiranana, successe il socialista Didier Ratsiraka, che ha mantenuto una certa stabilità politica fino agli anni Novanta. Nonostante il clima politico che ha caratterizzato i primi anni Duemila, che hanno visto due colpi di stato, l’isola di Nosy Be ha sempre rappresentato per lo Stato Malgascio un’isola felice, un locus amoenus rispettato per la grande attività turistica e per le condizioni naturalistiche particolarmente favorevoli.

Il clima:, quando andare a Nosy Be (o Nossi Be) il clima è tropicale, caldo tutto l’anno, con una stagione umida e piovosa da novembre ad aprile, e una stagione secca da maggio a ottobre.
Nel periodo che potremmo definire invernale, da giugno a settembre, di notte la temperatura scende spesso sotto i 20 gradi, e ogni tanto può scendere intorno ai 15/16 gradi, ma di giorno fa quasi sempre caldo, complici i venti che soffiano dall’interno del Madagascar.



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Cosa vedere:  l’isola dei sorrisi è l’ideale per chi vuole veramente staccare la spina da tutto e rilassarsi in un luogo dove  la natura è protagonista principale, dove il mare ha il colore più intenso e le spiagge bianchissime fanno da corollario, ecco cosa vedere in questa favolosa isola incantata: la capitale dell’isola è Hell Ville, situata a sud e caratterizzata da costruzioni in tipico stile coloniale che ricordano il periodo della colonizzazione francese. Qui si puo’ trovare di tutto: dalle banche alla posta a tutti i generi di negozi oltre ai coloratissimi e allegri mercati degli abitanti locali che si improvvisano mercanti sul ciglio della strada, per vendere banane, papaia, banane fritte, vaniglia, bibite e il famoso olio alla citronella contro le zanzare. Molto interessante anche la visita al museo Sakalava che testimonia la storia e le tradizioni di due tra le piu’ importanti tribu’ malgasce.

Intorno alla capitale si trovano numerosi e villaggi vivaci, tra i quali spicca quello di Ambatoloaka, dove si concentra la vita dell’intera isola: hotel, ristoranti, localini, casinò, centri di pesca e scuole d’immersione. E’ forse il luogo meno autentico dell’isola, ma sicuramente il più pittoresco!
A circa 12 Km da Hell Ville, in direzione nord-ovest, c’e Dzamandzar, il secondo centro dell’isola per importanza, dove si trovano uno zuccherificio ed una distilleria famosa per la produzione di un ottimo rhum. E si possono anche vedere le due locomotive a carbone usate durante il periodo del raccolto!
A 14 Km da Dzamandzar, sempre verso nord, si apre la bellissima baia di Andilana dove si trova il Villaggio Bravo Club Andilana Beach, il piu’ grande complesso turistico dell’isola (nonché l’hotel scelto da Terramia per il soggiorno a Nosy Be!).

Da sottolineare la Riserva Integrale di Lokobe: Imperdibile! Il meglio per chi vuole scoprire la fauna e la flora endemiche di Nosy Be. L’avventura inizia con una traversata in piroga fino al villaggio di Ampasipohy e prosegue con una passeggiata nella foresta alla ricerca di lemuri, rettili e camaleonti nel loro habitat naturale.
Una giornata vissuta con il popolo malgascio per conoscere una cultura diversa tutta da scoprire.
Vi sembrerà di rivivere un film, ma qui è tutto reale.

Fonte: Wikipedia-NoyeBe