Mario Draghi difende il reddito di cittadinanza. In Consiglio. In Consiglio dei Ministri il sì del Pd e M5S si contrappone con il no di Italia Viva, Lega e Forza Italia.
La controversi si è acquietata per il momento, anche se la partita è ancora aperta, quando Mario Draghi, Presidente del Consiglio, ha dichiarato che non si tocca e, anzi, ha affermato di voler stanziare 200 milioni di euro in relazione all’aumento della richiesta.
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Inoltre Draghi ha affermato che nella Legge di Bilancio vuole apportare delle modifiche, più controlli, più intransigenze nel concedere il reddito di cittadinanza, requisiti validi per ottenerlo, misure attive per non incorrere nella legge dei furbetti!
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Mario Draghi difende il reddito di cittadinanza
Il parere contrario di Italia Viva, Lega e Forza Italia sta che togliendo 200 milioni dalla finanziaria, si toglie la possibilità al alcune categorie di lavoratori di entrare in pensione quali i lavoratori precoci, reddito di emergenza, Ape sociale, congedi parentali.
Il ministro Giorgetti della Lega spiega: ‘quello che alla Lega è sembrato inaccettabile è che la copertura finanziaria della norma sul finanziamento degli ultimi tre mesi del Reddito di cittadinanza era sbagliata’.
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Aggiungendo: ”Auspico che la versione finale del decreto legge non contenga questa norma con 40 milioni di euro inutilizzati per i pensionamenti dei lavoratori precoci e cioè le persone che hanno iniziato a lavorare a 15 anni. Con 40 milioni dei lavori usuranti”. “Ho fatto notare che utilizzare” queste risorse per il Rdc, ha sottolineato ancora, “ era provocatorio. Le prendano da qualche altra parte, non da lì”.
La pronta replica del M5S: ”Mentre la viceministra Todde da 12 ore cerca di chiudere la più importante vertenza del Mise, il ministro Giorgetti è in vacanza a Varese, in campagna elettorale, a insultare i cittadini che vivono sotto soglia di povertà chiedendo di togliere loro il Reddito di cittadinanza”. “Che torni a Roma a lavorare”.
Una cosa certa è che Mario Draghi è fermamente convinto di non essere contrario al reddito, certamente vuole apportare delle modifiche, considerandolo un principio costituzionale.
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