Martin Luther King muore il 4 aprile 1968

Martin Luther King muore il 4 aprile 1968. E’ doveroso, per chi fa informazione, ricordare chi si è battuto, ha lottato ed è morto per difendere i diritti civili, in particolar modo in questo periodo nefasto dove una guerra infame miete vittime innocenti, dove i diritti civili vengono calpestati e dimenticati, dove la vita umana paga per chi ha deciso di distruggere, uccidere, annientare!

Martin Luther King era un politico pacifista, una grand epersonalità del Novecento, l’ispiratore e organizzatore per dare al popolo americano di colore gli stessi diritti dei ”bianchi”, per avviare una integrazione e l’abolizione delle forme legali di discriminazione ancora attive negli Stati Uniti, per far sì che il popolo di colore americano potesse votare al pari di quello bianco.

LEGGI ANCHE >>>> Sgombri al pomodoro in forno

In un suo famosissimo discorso del 1957 al “Southern Christian Leadership Conference” (Sclc), ‘I have a dream..’ di cui citiamo una frase: ‘‘siamo stanchi di essere segregati e umiliati. Non abbiamo altra scelta che la protesta. Il nostro metodo sarà quello della persuasione, non della coercizione… Se protesterete con coraggio, ma anche con dignità e con amore cristiano, nel futuro gli storici dovranno dire: laggiù viveva un grande popolo, un popolo nero, che iniettò nuovo significato e dignità nelle vene della civilità…” , si evince la filosofia della non violenza di questo grande eroe del Novecento.

LEGGI ANCHE >>>> Choucroute alsaziana

Martin Luther King nel 1964 riceve il Premio Nobel per la Pace e nonostante ciò continua ad essere arrestato e molte delle sue organizzazioni finiscono in tragedia con violenze e arresti in massa, ma egli continua, persevera nel predicare la non violenza anche se subisce minacce e attentati.

Predica: ”Noi sfidiamo la vostra capacità di farci soffrire con la nostra capacità di sopportare le sofferenze.metteteci in prigione, e noi vi ameremo ancora. Lanciate bombe sulle nostre case e minacciate i nostri figli, e noi vi ameremo ancora Mandate i vostri incappucciati sicari nelle nostre case nell’ ora di mezzanotte, batteteci e lasciateci mezzi morti, e noi vi ameremo ancora. Fateci quello che volete e noi continueremo ad amarvi. Ma siate sicuri che vi vinceremo con la nostra capacità di soffrire. Un giorno noi conquisteremo la libertà, ma non solo per noi stessi: faremo talmente appello alla vostra coscienza e al vostro cuore che alla fine conquisteremo anche voi, e la nostra vittoria sarà piena”

LEGGI ANCHE >>>> Putin sarà processato per presunti crimini di guerra?

Nel 1966 si contrappone con la White House sottolineando la miseria dei ghetti delle metropoli, la guerra nel Vietnam, astenendosi nel condannare le violenze delle frange più estremiste, continuando la sua opera nel dichiarare che la non violenza era la via migliore e più giusta per risolvere i gravi problemi che affliggevano l’America della frangia razzista.

Martin Luther King muore il 4 aprile 1968

Nel 1968 si reca a Memphis per partecipare ad una marcia a favore degli spazzini della città in sciopero (neri e bianchi) e mentre si intratteneva nel dialogare con i suoi collaboratori, dalla casa di fronte spararono colpi di fucile, Martin Luther King, colpito, cadde riverso sulla ringhiera e poco dopo morì.

Il suo presunto assassino venne preso, due mesi più tardi, a Londra, si chiamava James Earl Ray e dichiarò che non era stato lui a sparare, sostenendo però di sapere il vero nome del colpevole che non potè fare perchè fu accoltellato, la stessa notte, in carcere dove era stato rinchiuso ed è ancora un mistero chi fosse veramente l’assassino di Martin Luher King.

Di Martin Luther King, un eroe nella non violenza, si ha il discorso veramente toccante ‘I have a dream…’, io ho un sogno, non solo lui aveva questo sogno di pace, fraternità, uguaglianza, lo hanno tutti coloro che sognano un mondo diverso da quello che si vive attualmente, un sogno che resterà un sogno poiché la pace è un bene prezioso per tutto il mondo ma non è un sogno per tutti, i potenti non hanno sogni, i potenti decidono con aridità nel cuore, con il business al posto dell’anima!

Fonte: Biografieonline

Foto di Raiplay