Pensioni rivalutazione povera assegni pensionistici da gennaio 2022

Pensioni rivalutazione povera assegni pensionistici da gennaio 2022

Pensioni rivalutazione povera assegni pensionistici da gennaio 2022. Certo la buona volontà c’è di aumentare le pensioni ormai ferme da anni, guardando però le cifre di aumento ci chiediamo se non è una elemosina fattaci dal governo per far stare zitti i pensionati.

Abbiamo estrapolato da un articolo su Affari Italiani uno stralcio per mettere sotto gli occhi di tutti le varie rivalutazioni degli assegni pensionistici e come si possa pensare veramente che un aumento, per una pensione minima, di euro 8,76 possa cambiare la vita!

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Da Affari Italiani: Nel dettaglio, le pensioni nel 2022 fino a quattro volte il minimo (fino a 2.062 euro) avranno una perequazione rispetto all’inflazione del 100% (+1,7%) mentre gli assegni superiori avranno un recupero rispetto all’aumento dei prezzi del 90% e poi del 75%.

Qualche trend. Il trattamento minimo oggi pari a 515,58 euro mensili passerà a 524,34 euro. Chi percepisce una pensione lorda annua di 5.000,00 euro con il nuovo sistema avrà un beneficio di 29,75 euro mensili (oltre 380 l’anno).

Un assegno pensionistico da 1000 euro (inferiore a 4 volte il trattamento minimo) avrà una rivalutazione dell’1,7% e salirà a quota 1017. Uno da 2000 euro crescerà a 2034. Mentre una pensioni da 2.500 euro mensili (tra le 4 e le 5 volte il trattamento minimo) avrà un tasso di rivalutazione del 1,53% passando a 2.538,25 euro.

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E così via, tenendo conto che le pensioni tra i 3 e i 5mila euro godranno di un tasso di rivalutazione del 1,275% (dunque: da 3mila e 3.038, da 4mila a 4.051, da 5mila a 5.063). (Fonte: Affari Italiani)

Aumenti che dovrebbere dare una qualità di vita e che invece sono delle vere e proprie elemosine, il povero resterà povero e addirittura oltre la povertà, il ricco resterà ricco e non sarà certamente l’aumento della rivalutazione a farlo diventare milionario (ironicamente scrivendo!), insomma la si vede come una beffa più che come una gratificazione.

Le bollette dell’elettricità, del metano e via discorrendo sono aumentate in modo esponenziale e il povero sarà costretto, suo malgrado, a fare delle scelte:  il cibo o il pagamento delle bollette, come d’altra parte sono soliti fare chi deve quadrare il bilancio esiguo per arrivare con dignità a fine mese!

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Certo, si deve fare i conti con l’economia del Paese, la rivalutazione degli assegni pensionistici è lodevole non c’è dubbio, meno lodevoli sono gli importi e chi deve sempre e sempre rinunciare è il povero mentre i privilegiati non rinunciano a niente e sappiamo bene chi sono!

Fonte: Affari Italiani

Foto di Money.it