Pensioni rivalutazioni e aumenti da ottobre 2022 – tabella illustrativa –

Pensioni rivalutazioni e aumenti da ottobre 2022 – tabella illustrativa –. Rileviamo un articolo da pensioni Oggi molto interessante per i pensionati e trascriviamo alcuni stralci per capire meglio cosa intende fare l’Inps sugli importi degli assegni, specialmente quelli minimi, che subiranno una modifica in aumento.

Da Pensioni Oggi, scritto da Vittorio Spinelli il 10 agosto u.s.: ”A ottobre i pensionati con assegni non superiori a 2.692€ lordi al mese riceveranno un aumento sino a un massimo di circa 50 euro al mese. A novembre, invece, tutti i pensionati, anche quelli con assegni superiori alla predetta soglia avranno l’anticipo del conguaglio dell’indicizzazione con gli arretrati maturati nei primi 10 mesi dell’anno, quindi con importi una tantum che vanno da 10 a 130 euro. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del dl n. 115/2022 (cd. decreto «aiuti bis») consente finalmente di fare i primi conti sugli anticipi della rivalutazione delle pensioni previsti nell’ultimo trimestre 2022.”

LEGGI ANCHE >>>> Dei cuori di sedano alle due salse

Si specifica che sono due le misure in arrivo, la prima è dell’aumento del 2% mentre la seconda riguarda l’anticipo sul conguaglio:

Aumento del 2%: sempre da Pensioni Oggi: ”La prima riguarda i pensionati con assegni attualmente non superiori a 2.692€ al mese. Ad ottobre riceveranno una rivalutazione straordinaria (ma transitoria in quanto destinata ad essere riassorbita dal 1° gennaio 2023) del 2% valida per le mensilità di ottobre, novembre e dicembre (comprensiva della 13^). La rivalutazione sarà applicata con il medesimo strumento perequativo attualmente vigente (art. 1, co. 478 della legge n. 160/2019) quindi con i criteri di progressività (100% per i trattamenti localizzati sino a 4 volte il trattamento minimo inps; 90% della quota eccedente 4 volte il predetto trattamento minimo; 75% della quota eccedente 5 volte il Tm). Complessivamente la misura porterà in dote aumenti tra 40 e 50 euro per le pensioni comprese tra 2.000 e 2.692€ al mese.

LEGGI ANCHE >>> Empanadas venezuelane – video –

Conguaglio sull’anticipo sempre da Pensioni oggi: ”La seconda novità è l’anticipo a novembre 2022 delle operazioni di conguaglio della rivalutazione dello 0,2% dello scorso anno (l’inflazione definitiva nel 2021 è risultata pari a + 1,9% anziché dello 1,7% provvisoriamente applicato dall’Inps). Quest’ultima operazione riguarderà tutti gli assegnianche quelli superiori a 2.692€ al mese, a cui si aggiungeranno anche gli arretrati maturati nelle prime 10 mensilità dell’anno. Mediamente si tratta di aumenti compresi tra 2 e 6 euro al mese con arretrati tra i 20 e i 60 euro. In tabella gli aumenti sulla base dell’importo del trattamento pensionistico in godimento.”

Come si nota gli assegni sino a 2.692€ avranno il doppio beneficio cumulando aumenti anche vicini ai 60 euro al mese; quelli superiori avranno diritto solo al conguaglio dello 0,2%, più risicato.

Non si facciano salti di gioia in quanto chi ne trae vantaggio sono i pensionati che percepiscono una pensione di euro 2.692 lordi mensili e non certamente chi percepisce un assegno minimo, ecco spiegato come sempre da Pensioni Oggi: ”l vantaggio consiste nell’avere una pensione aumentata tra i 10 ed i 50 euro (lordi) per quattro mesi (ottobre, novembre, dicembre e tredicesima). Valori che dal 2023 verranno riassorbiti con le normali operazioni di rinnovo senza alcun effetto «trascinamento» sulla perequazione dell’anno prossimo. Il conguaglio dello 0,2% è invece neutro: si tratta di denari che sarebbero stati corrisposti comunque il 1° gennaio 2023, due mesi dopo.”

LEHGGI ANCHE >>>> Estate 2023 tornano in Italia i Coldplay

Come giustamente riferisce l’autore dell’articolo, Spinelli, una operazione dettata esclusivamente da esigenze di natura politica, in quanto tutto sommato, si poteva replicare il bonus ricevuto una tantum a luglio di euro 200, tra parentesi esentasse mentre gli aumenti previsti sono soggetti a trattamento fiscale.

E non si creda alle promesse, fatte sotto le elezioni di pensioni minime, che saranno portate a euro 1.000, sono solo parole al vento come lo sono state anni fa, di certo sono il caro bollette gas ed elettricità che manderanno in panico chi non riesce a finire il mese o le aziende che potrebbero chiudere mandando a spasso lavoratori, quindi innalzando la soglia della disoccupazione e della povertà, soglia che sta diventando sempre più alta in Italia, non saranno certo i 50 euro, che non tutti prendono, a risolvere il problema della sopravvivenza.

Oggi a questo non si pensa, si pensa alle elezioni, a proteggere le poltrone e i privilegi come sempre, il popolo può morire di fame a chi importa e a questo punto ci viene in mente una frase famosa di Sandro Pertini, mai dimenticato Presidente italiano: ”Si può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli ed educarli? Questo non è un uomo libero.”

Fonte: Pensioni Oggi

Foto di Frantisek Krejci da Pixabay