Perù sacrificio in massa di 140 bambini circa 500 anni fa

Perù sacrificio in massa di 140 bambini circa 500 anni fa. La religione, qualsiasi religione ha mietuto vittime nel corso dei secoli, sacrifici umani che dovevano essere donati per calmare eventuali dei incattiviti verso il genere umano, sacrifici orribili di esseri umani e anche di bambini presi per la loro purezza e bellezza, in nome di una religione che poi, come qualche ricercatore ha affermato, potrebbe essere una volgare scusa per mantenere potere assoluto sulla popolazione, l’ignoranza è la causa di ogni male!

La National Geographic, ha dato una notizia in esclusiva considerato il fatto che sta seguendo gli scavi condotti da un team di ricerca internazionale guidata da Gabriel Prieto, dell’Università del Trujillo e da Giovanni Verano dell’Università di Tulane, di aver rinvenuto nel sito di Chan Chan (patrimonio mondiale dell’UNESCO), centro amministrativo della civiltà Chimù che insieme agli Inca governava il Perù prima dell’arrivo degli spagnoli, i resti di 140 bambini, dagli 8 ai 12 anni, sacrificati in massa.

Gli archelogi hanno pochi dubbi sul fatto che i bambini uccisi dai Chimù siano stati sacrificati. Lo confermerebbe il fatto che sui loro teschi c’erano tracce di tracce di un pigmento rosso ottenuto dal solfuro di mercurio, usato spesso in cerimonie sacrificali e il fatto che alcune delle vittime avevano un taglio sul petto: forse era stato rimosso loro il cuore e tutte le vittime, dopo la macabra esecuzione vennero sepolte rivolte verso l’Oceano Pacifico. Con loro furono immolati anche 200 lama, tutti di età inferiore ai 18 mesi, sepolti in direzione delle Ande.

Mai prima d’ora si erano però trovati i resti di un sacrificio di tale portata: finora il più grande sacrificio rituale di bambini documentato riguardava 42 minori sacrificati presso il Templo Mayor della capitale azteca di Tenochtitlán (oggi Città del Messico).

Sui corpi dei bambini e degli animali è stato trovato uno strato di fango essiccato. Questo ha fatto pensare che le esecuzioni siano avvenute tutte in una volta sola, forse in risposta a delle gravi inondazioni. Secondo i ricercatori potrebbe esserci stata un’alluvione dovuta alle forti piogge prodotte dal El Nino che, oltre a provocare mareggiate, avrebbe danneggiato il sistema d’irrigazione dei Chimú fondamentale per la loro agricoltura.

Perché questi orribili sacrifici?

Ai sacrifici umani ricorrevano molto spesso gli Aztechi, ma storici e archeologi non nascondono che la pratica riguardasse anche Greci, Fenici, Cartaginesi e Romani (fino ai tempi delle guerre puniche), salvo poi ricorrere agli animali come sostituti. In una ricerca effettuata su decine di gruppi che hanno praticato i sacrifici umani, si è visto che non erano tanto le società più primitive a praticarli, quanto quelle più strutturate, con élite dominanti e persuasive.

Si tratta di uno studio dell’Università di Auckland, in Nuova Zelanda, che ha ricostruito l’evoluzione dei sacrifici umani parallelamente allo sviluppo di società basate su classi in 93 culture ancestrali. Quaranta di queste società praticavano i sacrifici umani, e in quasi il 70% dei casi i sacrifici avvenivano in quelle altamente stratificate (anche come monito e dimostrazione alle classi subalterne della solennità del potere, esercitato in nome degli dei).

Fonte: Focus

Foto di M.W.  da Pixabay