Quell’immensità silenziosa… di Ariella G.

Quell'immensità silenziosa... di Ariella G.

Quell’immensità silenziosa… di Ariella G. La scelta di avere una pausa dal proprio matrimonio lo avevano scelto insieme, E ora era in Marocco, un paese che aveva sempre sognato di conoscere. Erano passati dieci giorni da quando aveva conosciuto la guida che l’accompagnava in ogni dove, Axel, un uomo, intrigante, veramente affascinante dal carattere chiuso e scontroso, sempre pronto per lei però e di questo ne era grata; ogni tanto pensava a Ethan, suo marito, lasciato in America perché quel viaggio voleva farlo proprio da sola.


Era stato un matrimonio gioioso fra due persone innamorate, poi con l’andar del tempo l’amore aveva abbandonato il loro cuore, lasciando il posto alle abitudini ormai radicate della vita insieme, non più slanci, non più risate, non più passione, solo lo scandire del tempo che passava crudele sulle loro vite velate di apatia e lei raggiunto i quarant’anni, senza nascondersi il desiderio di nuove emozioni, di qualcosa che la facesse sentire viva e non un vegetale, chiusa in quel bozzolo che la teneva prigioniera.

Axel aveva in programmato una escursione nel deserto, a cavallo, ed erano partiti di buon’ora, accompagnati da due berberi, lungo il percorso s’inerpicarono in fila indiana fra le dune che il vento creava e distruggeva, formando immagini di onde dorate di un mare che non aveva fine, il sole implacabile dominava, sovrano violento di un mondo che sembrava disabitato ma che disabitato non era.


Ciò che dominava lo scenario però era il silenzio. Un silenzio assoluto e impenetrabile, rotto a volte dai sibili del vento caldo, che chiedeva rispetto, che imponeva comunione tra i vari elementi naturali.

Ero taciturna, ferma nei miei pensieri, con lo sguardo perso in quell’affascinante paesaggio che si stendeva davanti, mi sentivo sola, lontana da tutti e tutto, unita solamente a quel silenzio così solenne e intenso, mi sentiva come sospesa, in attesa. Axel si avvicinò e sfiorandomi la mano chiese sottovoce: ”Tutto bene?”.

Di fronte a quell’immensità non esisteva vita passata o futura, solo il momento presente con quel brivido intenso provocato da quella mano che sfiorava la sua, assaporavo la gioia indicibile di sentirmi viva, pulsante di emozioni, grata di esistere, ogni tormento si allontanava, ogni inquietudine svaniva, la mia mente ora, libera da ogni pensiero e affanno, era pronta a cogliere ogni sfumatura in quell’alternarsi di sensazioni sopite e risvegliate, mi smarrivo nel cercare la mia identità perduta, mi ritraevo, spaventata, dall’insaziabile ricerca: chi sono? Cosa voglio? Cosa cerco?


Quell’immensità silenziosa mi dava un senso di confronto come se mia vitla la passata fosse di fronte a me, con le sue frustrazioni, le sue debolezze, le sue meschinità, le sue ipocrisie; sentivo di aver sprecato inutilmente anni che avrebbero dovuto essere pieni, significativi, invece si sgranavano vuoti e senza positività, qualcosa di veramente prezioso andato perduto per sempre, un pezzo della mia vita che si allontanava senza particolari significati, l’orizzonte lontano mi dava però anche il senso della continuità, di risveglio, di rinascita.

Mi riprometto che gli anni futuri non saranno sprecati, darò un senso nuovo alla mia vita, ciò che ho perso non potrò più recuperarlo, quello che avrò sarà prezioso, insostituibile poiché sento in me la forza di ricominciare, guardo Alex e lui mi sorrise, quel sorriso mi scaldò il cuore e l’anima, egli disse: ”questa sera vedrai il tramonto sul deserto però vorrei farti vedere l’aurora che ne dici?”, feci cenno di sì col capo.


I contorni del paesaggio erano sfumati, quasi un pittore pazzo avesse voluto proteggere quel silenzio con pennellate velate, quel cielo incredibilmente vicino rischiarato da infinite e infinite stelle, tutto era così innaturale e magico, la luna enorme inargentava le dune e l’orizzonte con un chiarore fluido ed evanescente.
Mi chiedo: dove sono? Cosa faccio con questo uomo che conosco appena eppure sento un sentimento forte per lui? Com’è possibile in così poco tempo e improvvisamente?, mi guardo attorno capendo che le risposte erano in quello scenario talmente suggestivo che ne percepisco il fascino struggente, pieno di melanconia e tristezza. Sento di far parte di tutto ciò ne subisco la grandezza e mi completo con esso, una comunione perfetta fra la natura e la mia anima che trova la pace.


Axel frenò e spense il motore.

Il silenzio era compatto, incredibilmente colmo di sussurri e tangibile come fosse cosa viva, la prese fra le braccia coma una cosa preziosa e la strinse con dolcezza cercando la sua mano, mi abbandono e sto raccolta fra le sue braccia, vicini, teneramente vicini.

Axel mi bacia, prendendomi il viso fra le mani, tempestandolo di piccoli baci la fronte, gli occhi, il collo, insaziabile, e infine la bocca, in quel bacio trasfuse tutta la passione, le lingue si intrecciavano nella danza più antica del mondo, ci guardiamo negli occhi e le nostre mani cominciano a spogliare i nostri corpi.


Mi adagia sulla coperta, tendo le braccia in muta offerta, La sua bocca sulla mia pelle, fremente, divorante e dolcissima, segue il profilo del mio corpo con le labbra che si chiusero sui capezzoli turgidi e pieni; cerchi di piacere infinito mi fanno inarcare la schiena, gemendo e aprendomi finalmente alla gioia, egli continuava esplorando il mio ventre piatto e risalendo con lentezza esasperante; ci cerchiamo con le mani imparando a conoscere le anse dei nostri corpi mentre il desiderio brucia la nostra pelle in un delirio sensuale e frenetico, poi un diluvio di stelle quando aderendo al mio corpo entra in me, e fu l’estasi più totale e assoluta.


Ho cambiato la mia vita dopo quel mattino, ora sono una donna che sa cosa vuole e dove vuole stare, ho realizzato che nella mia vita nel passato non c’era amore, ora la riscoperta mi ha fatto crescere e maturare, non voglio commettere gli stessi errori magari altri ne farò, ma voglio rischiare di essere felice con il compagno che ho scelto e che mi ha scelto, guardare al futuro non ci penso proprio, vivo il presente, intensamente e pienamente, conscia e consapevole che solo il presente esiste, il futuro può essere una incognita, il presente è la realtà quotidiana che mi abbraccia ogni mattino.


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