Rai Movie A private War storia di una giornalista ribelle e coraggiosa. Questa sera un film da non perdere alle 21,10 sulla storia di questa donna indomita che ha perso la vita per dare voce a chi voce non ha.
Una donna diventata leggenda, Marie Colvin, una giornalista statunitense e corrispondente di guerra del The Sundey Times dal 1985, una collaborazione durata fino alla sua morte durante l’assedio di Homs in Siria.
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Rai Movie A private War storia di una giornalista ribelle e coraggiosa
A private War è un film autobiografico del 2018, basato sulla vita di questa coraggiosa giornalista, l’attrice Rosamund Pink la interpreta magistralmente, insieme a lei: Jamie Dornan, Tom Hollander, Stanley Tucci, Corey Johnson, Faye Marsay.
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Questo film interpreta lo spirito ribelle e coraggioso di questa giornalista intrepida, senza paura che si destreggia tra bombardamenti, cecchini, esplosioni pur di salvare vite umane e informare il mondo delle atrocità della guerra.
Nella sua vita spericolata, Marie Colin, perse un occhio durante una esplosione da una granata dell’esercito del Sri Lanka il 6 aprile 2001, ma ciò non le impedì di tornare in prima linea con una benda sull’occhio offeso e con un disordine da stresspost-traumatico.
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Ebbe diversi riconoscimenti al suo valore di giornalista professionista, nel 2000 il Courage in Journalism, International Women’s Media Foundation perfinire nel 2012 – Foreign Reporter of the Year, British Press Awards, anche nel 2001 e nel 2009 ebbe altri riconoscimenti.
Da Wikipedia: ”Marie Colvin sottolineò l’importanza di accendere la luce sulla “umanità in condizioni estreme, spinte verso l’insopportabile”, affermando: “il mio lavoro è testimoniare. Non sono mai stata interessata a sapere quali modelli di aerei avesse appena bombardato un villaggio o se l’artiglieria che aprì il fuoco su di esso fu 120mm o 155mm”. (Wikipedia)
Marie Colin aveva uno spudorato coraggio dela verità fosse anche crudele, muore mentre seguiva l’assedio di Honms in Siria, aveva 56 anni il 22 febbraio 2012, seguendo il suo destino che l’aveva portata a testimoniare sulla ”umanità in condizioni estreme, spinte verso l’insopportabile”.
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