Referendum eutanasia, entro nove mesi la sua approvazione

Referendum eutanasia, entro nove mesi la sua approvazione. Questo il pensiero dei promotori della raccolta firme per il referendum sull’eutanasia, che si è terminata a Milano, dove tutto aveva preso inizio. In questo tempo, le firme raccolte hanno superato il milione, dando così un margine di sicurezza molto ampio. In questa campagna referendaria ha aiutato molto, l’utilizzo della firma digitale che ha permesso a molti cittadini di aderire in tutta sicurezza e comodità.

Leggi anche >>> Pomodori essiccati al sole alla sarda

E adesso? L’iter per l’approvazione di un referendum prosegue con il deposito – 8 ottobre – delle firme presso la Cassazione che avrà il compito di controllarle per poi passare la palla alla Consulta che a gennaio 2022 si dovrà esprimere in merito alla sua ammissibilità. Il terzo passaggio spetterà al nuovo inquilino del Quirinale che, dopo il via libera della Consulta dovrà fissare una data per lo svolgimento del referendum tra il 15 aprile e il 15 giugno 2022.

Leggi anche >>> Genova, sì al ricordo per le unioni civili

Un successo che fa ben sperare come afferma l’Associazione ‘Luca Cascioni’ attraverso il suo Segretario Nazionale Marco Cappato: “nel giro di otto mesi dovremmo arrivare a legalizzare l’eutanasia attraverso la depenalizzazione parziale del reato di ‘omicidio del consenziente”.

E sottolinea l’opposizione da parte della CEI e del Vaticano e il silenzio dei Partiti che: “Preferiscono non esprimersi e questo ci fa pensare che ogni strada verrà percorsa per evitare dei confronti alla luce del sole. I sondaggi ci rivelano però che gli elettori della Lega e di Fratelli d’Italia, cioè i due partiti in teoria più contrari, sono nella media più propensi degli altri all’eutanasia legale”.

Le firme raccolte sono state 1,2 milioni con 400 mila solo online con l’aiuto prezioso di più di 13mila volontari e oltre 6mila banchetti sparsi in tutta Italia.

Leggi anche >>> In ricordo di Janis Joplin – A Woman Left Lonely


SCARICA GRATUITAMENTE L’ANTEPRIMA DE ‘IL NUOVO ORDINE’