Santa Barbara protettrice dei vigili del fuoco muore 4 dicembre 306

Santa Barbara protettrice dei vigili del fuoco muore 4 dicembre 306. Santa Barbara è la Santa che rappresenta la capacità di affrontare il pericolo con fede, coraggio e serenità anche quando non c’è alcuna via di scampo. È stata eletta, infatti, patrona dei Vigili del Fuoco, in quanto protettrice di coloro che si trovano “in pericolo di morte improvvisa.

Ma leggiamo la sua biografia tratta da Biografieonline per conoscere meglio questa martire: ”Santa Barbara nasce nel terzo secolo dopo Cristo in Asia Minore, nell’attuale Turchia, nel porto di Izmit, chiamata a quei tempi Nicomedia. Barbara si era avvicinata al cristianesimo qualche tempo prima, quando la mamma – che a sua volta aveva segretamente abbracciato la fede cristiana – le aveva svelato la sua reale confessione religiosa. Barbara, così, dopo aver ascoltato diverse preghiere, aveva deciso di diventare cristiana, percependo il richiamo di Gesù all’interno del proprio cuore. Barbara coinvolse anche la sua amica Giuliana nella conversione.

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Il padre di Barbara, scoperta la scelta della figlia, la denuncia alla magistratura romana. Barbara viene condannata alla decapitazione. Sono i tempi in cui la persecuzione dei cristiani è ancora attiva e ben radicata nel modo di pensare romano.

Il magistrato che emette la sentenza ordina che la decapitazione avvenga dopo due giorni di torture feroci, e che venga eseguita direttamente dal padre.

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Le torture iniziali prevedono la flagellazione realizzata con delle verghe. Stando al racconto leggendario queste verghe si trasformano in piume di pavone. Proprio per questo motivo, Santa Barbara nell’iconografia è spesso rappresentata mentre in mano tiene delle piume lunghe.

La seconda tortura che la ragazza deve subire è quella perpetrata attraverso il fuoco.

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Infine, l’uccisione avviene prima con il taglio dei seni e poi della testa.

Barbara muore il 4 dicembre dell’anno 306 (l’anno è presunto).

Insieme con Barbara, viene uccisa anche l’amica Giuliana, vittima dello stesso martirio.

Dioscuro, dopo aver effettuato l’esecuzione, viene colpito da un fulmine, che lo uccide: è il segno che Dio l’ha punito per il suo gesto.

Santa Barbara diventa, quindi, martire e santa, venerata sia dalla Chiesa ortodossa che dalla Chiesa cattolica.

I dati certi a proposito della sua vita, in realtà, sono molto pochi: la sua figura è diventata leggendaria soprattutto per merito della cosiddetta “Legenda Aurea” (raccolta medievale di biografie agiografiche composta in latino da Jacopo da Varazze).

A proposito del luogo in cui avvenne il martirio e fu deposto il corpo, sono molte le tradizioni che ne parlano, spesso in maniera discordante.

Una versione vedrebbe il martirio avvenuto a Scandriglia, mentre il corpo sarebbe stato spostato nel X secolo a Rieti per metterlo al riparo dalle scorrerie dei Saraceni. Per questo motivo Barbara sarebbe stata nominata patrona della città (a lei è dedicata una cattedrale).

Secondo un’altra leggenda il martirio avrebbe avuto luogo in Egitto, mentre le reliquie sarebbero state trasferite a Costantinopoli (oggi Istanbul): da lì, poi, i veneziani le avrebbero portate nella loro città alla fine del X secolo, e quindi spostate prima a Torcello e poi a Murano, con i resti della Santa che attualmente riposerebbero a Burano.

Santa Barbara è protettrice contro le morti violente e improvvise, e i fulmini; viene festeggiata il 4 dicembre, giorno in cui è avvenuto il martirio: i luoghi in cui sono conservati gli esplosivi, i depositi di armi e munizioni, vengono chiamati proprio Santabarbara per ricordarla.

Nel culto popolare si usava rivolgersi alla Santa protettrice con queste parole: Santa Barbara Benedetta, liberaci dal tuono e dalla saetta. Mamma, perché quando fugge una stella o balena un lampo, si dice: “Santa Barbara benedetta, che nel cielo sei scritta con carta e acqua benedetta”?
– Gli antichi sapevano molte cose che noi abbiamo dimenticato.

Barbara è anche patrona dei minatori e spesso invocata dai militari (è considerata protettrice degli addetti alla custodia degli esplosivi); è particolarmente venerata da:

  • vigili del fuoco;
  • montanari;
  • architetti;
  • Marina Militare;
  • armi del Genio;
  • operai stradini;
  • lavoratori del settore petrolifero;
  • geologi;
  • uomini dell’Artiglieria;
  • artisti sommersi.

È patrona dei Comuni di Pradalunga (in provincia di Bergamo) e San Carlo (in provincia di Livorno) e In suo onore il 4 dicembre viene donato un mazzo di rose rosse al Primo Direttore del Tiro di Bordo della Marina Militare.

Fonte: Biografieonline

Foto di La Luce di Maria