Tomba di un gladiatore romano trovata Colchester Inghilterra

Tomba di un gladiatore romano trovata Colchester Inghilterra. Colchester è la più grande località del borgo di Colchester nella contea dell’Essex in Inghilterra, a est dell’area Greater London, è una ridente cittadina nella contea dell’Essex ed oltre ad essere nota per un meraviglioso castello considerato uno dei più grandi in Gran Bretagna, fu una colonia romana. La prima per la precisione a partire dal 43 d.C. sotto l’egida dell’Imperatore Claudi; ed è in questo luogo che si è ritrovata una tomba di un gladiatore romano in perfette condizioni, nonostante il passare del tempo, una urna in argilla che conteneva i resti di questo leggendario guerriero.

I gladiatori erano combattenti, generalmente schiavi, che agivano in pubblici luoghi allo scopo di divertire le folle romane; essi prendono nome dal gladius, la corta spada a forma di coltello, adatta a colpire di taglio e di punta (v. spada), di cui i gladiatori erano armati nel tempo più antico e il più grande di tutti è stato Spartaco, il quale  è stato un gladiatore e condottiero trace che capeggiò la rivolta di schiavi nota come terza guerra servile, la più impegnativa di questo tipo che Roma dovette affrontare.

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Il vaso in questione, rinvenuto integro in condizione ottime nonostante il passaggio del tempo, era un contenitore dei resti del defunto.

A morte di un gladiatore il corpo veniva “cremato” e le ceneri poste in una coppa realizzata appositamente in suo onore. In particolare il vaso di Colchester sembra essere un reperto molto pregiato, che a oggi acquista però un altro significato e apre nuove scenari sulla città inglese.

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Ovvio che questa scoperta è talmente sorprendente e quantomeno inaspettata però gli esiti non hanno nessuna possibilità di equivoco, infatti l’argilla che contiene i resti di questo combattente si colloca tra il 150-200 d.C. Il vaso è così composto: sono riconoscibili tre scene diverse di combattimento, tra uomini, tra uomini e un orso e tra un cane contro un cervo e una lepre. Particolare anche la questione delle incisioni, ovvero quattro nomi, Secundus, Mnemone, Valentino e Mario. Incisioni poste prima della cottura dell’argilla e non aggiunte successivamente, come ipotizzato all’inizio.

In generale secondo gli studiosi c’è una credenza popolare errata sui gladiatori fomentata da cinema e letteratura. Non tutti morivano nell’arena in maniera sanguinosa perché considerati dei veri campioni dai loro proprietari che investivano tempo e denaro nel loro allenamento.

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In ogni caso questa analisi apre un nuovo scenario su Colchester. Negli anni di ricerche non è venuto alla luce alcun anfiteatro che avrebbe potuto essere adibito al combattimento. Secondo gli storici però i due teatri romani rinvenuti in passato avrebbero tranquillamente potuto servire come tali.

Il vaso del gladiatore verrà esposto a partire dal 15 luglio insieme ad altri reperti: sarà visitabile fino al 14 gennaio 2024.

Fonte: viagginanopress

Foto di Style Magazine