Tragedia di Superga La leggenda Granata perisce il 4 maggio 1949. Un incidente di volo falcia trentuno persone tra le quali i calciatori del Grande Torino, una squadra che vinse ben 5 scudetti dal 1942/43 al 1948/49, e fornitori ufficiali di giocatori per la Nazionale, una tragedia che ha commosso l’Italia intera, ai funerali partecipano Giulio Andreotti, quale rappresentante del governo, e Ottorino Barassi, presidente della federazione calcistica, unitamente a un milione di persone.
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L’ipotesi più accreditata è che l’aereo, nel corso della virata, in conseguenza del vento insistente al traverso sinistro abbia subìto una deriva verso dritta, che lo abbia allineato con la collina di Superga e non con la pista, spostandolo dall’asse di discesa.
Probabilmente l’altimetro, in quegli istanti, è bloccato sui 2000 metri, così che i piloti pensino di essere ben 1600 metri più in alto rispetto alla loro quota reale.
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Il pilota, dunque, intorno a una velocità di 180 chilometri all’ora pensa di trovarsi alla sinistra della collina di Superga; invece, a causa anche della visibilità ridotta, se la trova davanti all’improvviso, al punto che non ha nemmeno il tempo di reagire: dalla disposizione dei rottami non si intuiscono tentativi di virata o riattaccata. L’impennaggio è la sola parte dell’aereo che rimane intatta, anche se solo parzialmente.
Alle 16.55 la torre chiede un riporto di posizione; la risposta arriva quattro minuti più tardi, alle 16.59, dopo un silenzio eccessivamente lungo: “Quota 2000 metri”. Alle 17.03 il velivolo compie una virata verso sinistra in corrispondenza del colle di Superga: messo in volo orizzontale e predisposto in vista dell’atterraggio, va a disintegrarsi contro la Basilica di Superga, in corrispondenza del terrapieno posteriore.
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Doveroso commemorare l’anniversario di questa tragedia dove non solo sono periti i calciatori del Grande Torino, ma anche giornalisti, organizzatori, allenatori e dirigenti della squadra, l’equipaggio dell’aereo, una tragedia che rimarrà negli annali del calcio nel rciordare quei nomi che hanno portato la bandiera italiana con il loro gioco nel mondo.
Fonte: Biografieonline
Foto di Eurosport