Walt Whitman poeta americano si spegne il 26 marzo 1892

Walt Whitman poeta americano si spegne il 26 marzo 1892. Doveroso è commemorare chi ha fatto grande la cultura internazionale come il poeta Whitman, un cantore d’America, che deve essere ricordato per le sue poesie fatte di fede verso la propria patria e non solo, rifacciamolo vivere trascrivendo la sua biografia tratta dal sito Biografieonline.

Whitman nasce il 31 maggio 1819 presso Huntington, Long Island (l’isola a forma di pesce di cui parla spesso nelle sue poesie, isola amata e odiata allo stesso tempo), da una famiglia dalle scarse risorse economiche. Il padre, benché privo di un lavoro fisso, mise al mondo ben nove figli. Whitman ebbe invece un legame particolare con la madre tanto che alla sua morte (avvenuta comunque in tardissima età), cadde in un vero e proprio stato di prostrazione. In questo senso, basti segnalare che alcune delle poche poesie intrise di pessimismo di Whitman furono scritte proprio dopo la scomparsa dell’adorata genitrice.

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Nel 1823 la famiglia si trasferisce Brooklin. Il futuro poeta aveva solo quattro anni. Per quanto riguarda gli studi, Walt seguì un percorso regolare fino al 1830, poi si mise a imparare il mestiere di tipografo. In seguito fece il maestro elementare, il fattorino e mille altre cose fino a diventare giornalista (nell’America dei pionieri il passaggio da tipografo a giornalista era naturale). Nasce in questo periodo il suo amore per la scrittura

La sua carriera nel mondo della carta stampata inizia con una collaborazione per il ” Long Islander” , continuata poi con “l’ Evening Star” di Brooklin. Nel 1841, già direttore del “Daily Eagle” di Brooklyn entra nel “bel mondo” e diventa amico di pittori e cantanti d’opera. Nel 1848, però, lascia l’incarico a causa di alcune divergenze politiche. Torna allora a fare il carpentiere.

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Arriviamo così al fatidico momento che segna una svolta radicale nella vita del poeta. Ventinovenne, sente di avere una vita insoddisfacente e non commisurata a quello che sente realmente dentro. Gli viene allora il desiderio di viaggiare, visto che non ha mai messo piede fuori dal suo Stato. Gli viene offerta la conduzione di un giornale a New Orleans: accetta. Inizia così un lungo vagabondare che lo porterà nella capitale della Lousiana, un viaggio attraverso le strade del continente americano e attraverso i suo i fiumi (discende per esempio lungo il Mississippi, lo stesso poi cantato da Mark Twain). Insomma, il poeta si innamora dell’America, dei suoi paesaggi, dei suoi uomini e della sua cultura, gli stessi elementi che gli ispireranno la fisicità di cui sono impregnati i suoi versi.

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Nel 1833, pubblica, dopo anni in cui poco lasciava intravedere un futuro di poeta, la prima edizione di “Foglie d’erba”. Il libro, alla sua uscita, non porta il nome dell’editore né quello dell’autore: include solo un ritratto di Whitman in abito da operaio, e consiste di dodici poesie senza titolo e una prefazione. La seconda edizione è pubblicata nel 1836. Questa volta il nome dell’autore è sulla copertina. Sul retro viene riportata la lettera di Emerson che ne aveva salutato con un giudizio altamente positivo la prima apparizione.

Nel giorno che celebra l’indipendenza americana usce dunque un’opera che esalta lo spirito di quella nazione e le meraviglie ancora in parte sotterranee del nuovo mondo. Non a caso, per decenni l’opera di Whitman è stata considerata come la Bibbia della democrazia americana, l’emblema di uno stato in crescita, simbolo della forza che nasce dalla fatica e dal lavoro. Nella sua poesia, l’individuo diventa nazione, i versi si “democratizzano”, diventano le parole di ogni americano: i contenuti esprimono lo spirito di milioni di persone. Con un linguaggio composito e altamente personale, il poeta nelle sue liriche compone un inno appassionato alle possibilità ideali dell’individuo e del mondo, celebrando la divinità della natura umana e il miracolo della realtà quotidiana.

Nel 1860 scoppia la guerra civile, evento capitale nella storia degli Stai Uniti. Tutti , anche se in maniera diversa, finiscono per essere coinvolti in questo grande dramma che vede scorrere sulle strade e nelle campagne il sangue di uomini della stessa nazione. La fede di Walt nella sua America vacilla, entra in crisi, ma poi si riprende con rinnovato slancio. Decide di lavorare per l’esercito e si trasferisce a Washington (anche perché il fratello George viene ferito in battaglia). Il 1865 invece è l’anno della rielezione di Lincoln, ma anche l’anno del suo assassinio. Queste vicende gli ispirano i testi di “Rulli di tamburo” e quelli di “In memoria del presidente Lincoln” due delle sue poesie più riuscite.

Da questo momento in poi si susseguono edizioni sempre più ravvicinate dell’ormai famoso testo whitmaniano. Quarta e quinta edizione vedono la luce fra il ’67 e il ’68 mentre la sesta è del 1876 e la settima del 1882. Intanto Whitman compie qualche viaggio: va a St. Louis, poi nell’Ontario, a trovare il dottor R.M. Bucke che scriverà il primo studio critico su di lui. Nel 1873 è colpito da un colpo aplopettico, che lo paralizza parzialmente ma, fortunatamente, si riprende. Durante l’anno muore la madre, evento infausto che, come già accennato, lo getta nella disperazione più cupa.

Nel 1884 affitta una casa in Mickle Street, a Camden; nel 1888 ha un’altra paralisi. In crisi economica, vengono trovati dei fondi per aiutarlo. Nel 1889 appare la ottava edizione di Foglie d’erba. Nel 1891 Whitman comincia la preparazione della cosiddetta “death-bed edition” che sarà pubblicata nel 1892. Nello stesso anno, il 26 di marzo, muore all’età di settantatre anni. L’opera competa, versi e prose, fu pubblicata nel 1902, in dieci volumi.

“Qui terre femminili e maschie,

qui eredi ed ereditiere del mondo, qui la fiamma della materia,

qui la spiritualità mediatrice, apertamente riconosciuta,

sempre protesa, il risultato delle forme visibili,

colei che soddisfa e ora avanza dopo la debita attesa,

sì, ecco avanzare la mia signora, l’anima.”

Fonte: Biografionline

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