Benefici della CLOWNTERAPIA e della PET THERAPY

La Clownterapia e la Pet Therapy ha dei notevoli benefici su chi soffre di malattie neurodegenerative e per chi è in stato terminale ricoverato in un reparto di Hospice.

A parlarne su Ok Salute e Benessere è la Fondazione Sacra Famiglia di Inzago, attivi in provincia di Milano in una struttura che include RSD (Residenza Sanitaria per Disabili) e un reparto di Hospice dove sono accolti malati terminali.

A parlare è la dottoressa Valentina Siddi responsabile della struttura dove con un sorriso si combattono malattie degenerative come la SLA, la Sclerosi multipla e malattie invalidanti post traumatiche

“Negli ultimi tre anni abbiamo attivato una collaborazione con Tondonasorosso Onlus, un’organizzazione senza fini di lucro che promuove attività di clownterapia laddove vi sia un disagio legato a una malattia.”

 

la clownterapia

L’idea è nata a sostegno ed integrazione delle cure tradizionali e attualmente si svolge solo nel reparto di RSD, dove tra capitomboli, personaggi buffi, palloncini e giochi di prestigio i pazienti traggono un gran beneficio sia fisico che emotivo che psicologico.

Inoltre da gennaio di quest’anno è stato introdotta anche la Pet Therapy con l’ingresso all’Hospice di cani, conigli, galline e un asino.
Gli animali entrano il martedì, in uno spazio a loro dedicato dove vengono accarezzati e coccolati dai pazienti

“L’iniziativa è svolta in collaborazione con la cooperativa sociale Ellepikappa Onlus e si avvale di animali come coadiuvante alle cure tradizionali. Ci sono delle evidenti conseguenze positive legate al contatto con gli animali che portano un benefico impatto non soltanto sui pazienti, ma anche sulle famiglie dei ricoverati.”

 

pet therapy

Attraverso l’uso di scale del dolore si è potuto constatare come ci sia un’evidente variazione nella percezione del dolore dopo la terapia con animali, capaci di trasmettere empatia , serenità e alleviare angoscia, apura e confusione.

Per quanto riguarda la RSD, in estate la “fattoria” si è trasferita all’aperto nel giardino  della Fondazione, dove vengono svolte quattro sedute collettive.
In presenza di disabilità motoria il paziente si sforza per raggiungere l’animale e porgergli del cibo, accennare sorrisi, stringere mani o zampe, aprire e chiudere gli occhi: canali comunicativi che si attivano grazie all’interazione con gli animali.

Un piccolo spazio di distrazione dalla quotidianità che può trasformare giornate spesso tutte uguali, in un momento speciale.