Il governo Renzi approvando la Legge di Stabilità 2016 ha reso scontente molte categorie di lavoratori e pensionati, insomma una Legge di Stabilità ‘raffazzonata’ per calmare le acque ma non certamente per dirimere tutte le questioni in ballo che continuano a restarci e sembra per un periodo alquanto lungo, fra queste lo stanziamento di 300 milioni di euro per i contratti del pubblico impiego, cifra che le sigle sindacali sottolineano sia una mancia rilasciata e non equo contratto per lavoratori che hanno uno stipendio bloccato da circa sei anni, da questo presupposto Cgil, Cisl e UIl sono unite nell’affermare: ‘Un contratto vero per i lavoratori e per cambiare i servizi ai cittadini’ e dichiarano guerra al governo con la ferma intenzione di una mobilitazione generale perché il governo apra un tavolo per una discussione.
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SIGLE SINDACALI UNITE |
I
segretari segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa sono fermamente intenzionati ad una
mobilitazione generale ‘forte e capillare’ per la campagna del rinnovo dei contratti del pubblico impiego fermi a sei anni fa, e se non hanno risposte valide dalla politica sono pronti allo sciopero generale della categoria, ovviamente chi ne patisce è sempre il cittadino, ma il fine giustifica i mezzi di conseguenza ben venga lo sciopero generale se questo avrà dei risultati per i dipendenti del pubblico impiego, infatti le sigle sindacali richiedono: ‘
chiediamo un rinnovo dignitoso, che dopo sei anni di paralisi totale, per noi significa 150 euro di aumento medio con produttività e riconoscimento professionale, altro che l’equivalente di una mancia come vorrebbe il Governo’, queste sono le giuste rivendicazioni delle sigle sindacali che inoltre aggiungono: ‘
Il governo la smetta con le provocazioni e apra il tavolo’
Rammentiamo un fatto importante: la Corte Costituzionale ha imposto allo Stato di tronare al tavolo delle trattative per il pubblico impiego, per quanto riguardo i contratti di lavoro fermi da 5-6 anni, ma puntualmente il governo ha disatteso questa imposizione, come sua abitudine, infischiandosene altamente della sentenza della Corte e arrivando alla conclusione di elargire quei 300 milioni di euro quale ‘mancia’ ai lavoratori pubblici non tenendo conto dell’inflazione ai minimi storici e l’occasione del recupero di quanto perso in questi anni di blocco effettivo dei contratti e anche delle retribuzioni di fatto, una ulteriore dimostrazione del totale disinteresse del Govero ai danni del lavoratore sia esso pubblico o privato!
Fonte: PensioniOggi