Costipazione estiva come e perché

Costipazione estiva come e perché. Non trattandosi si covid il raffreddore o costipazione ha letteralmente rovinato le vacanze a parecchia gente in questa estate torrida. E ci si chiede come e perché questo avviene in estate che fa un caldo esagerato e nonostante si viva all’aria aperta, sapendo che in questa stagione ci si dovrebbe ammalare di meno, vediamo di capire tramite gli esperti il come e perchè.

Ovviamente in inverno, agevolati dal freddo e dai luoghi chiusi come bar, ritrovi, l’influenza e il Virus Respiratorio Siniciziale sono più facili a prendersi, altri virus che causano il raffreddore, come gli enterovirus e il virus parainfluenzale di tipo 3 invece sono molto più frequenti nell’estate che sta per finire e all’inizio dell’autunno grazie al caldo e c’è molta umidità.

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Si sottolinea che in estate si viaggia di più, s’incontrano anche diverse persone in località divewrse, si frequentano concerti e discoteche e non dimentichiamo i luoghi dove c’è l’aria condizionato al massimo, cause che trasmettono e favoriscono il contagio virale.

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Come spiega chiaramente The Conversation: i virus sono circondati da un involucro proteico chiamato capside. Ma alcuni hanno anche uno scudo lipidico che li ripara dall’attacco del sistema immunitario e facilita l’infezione cellulare. Questi virus sono chiamati “rivestiti” e sono più vulnerabili a calore e umidità.; quindi Anche la struttura dei virus, che permette ai patogeni di sopravvivere all’esterno e all’interno del corpo umano e di usare le nostre cellule per creare copie del loro codice genetico, fa la sua parte.

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Da un articolo di Focus si trae: ”Fanno parte di questo gruppo molti virus invernali, che dunque sopravvivono meglio in un clima freddo e secco. Al contrario alcuni virus estivi che causano raffreddore (come gli enterovirus) non hanno questo rivestimento. Altri, come il virus parainfluenzale di tipo 3, ce l’hanno ma preferiscono alte temperature e bassa umidità. Insomma la struttura del virus da sola non spiega tutto.

Un altro fattore in gioco potrebbe essere il ruolo che le temperature elevate hanno sul sitema immunitario. Alcuni studi sui topi associano l’esposizione a temperature di 36 °C e più a una minore risposta immunitaria. Non è chiaro se valga lo stesso per l’uomo

Ci sono poi motivazioni che riguardano nello specifico l’estate 2022. La pandemia ha causato restrizioni negli spostamenti, nelle interazioni e nell’esposizione virale anche la scorsa estate: nelle vacanze 2021 molti di noi hanno indossato la mascherina nei contesti a rischio covid, limitando così anche gli incontri con gli altri patogeni. L’immunità ai virus stagionali è di breve durata, pertanto più persone si ritrovano oggi vulnerabili al loro attacco e con il raffreddore. La CoViD-19 ha inoltre, come sappiamo, alterato la prevedibilità di comparsa delle altre infezioni virali.

Quest’anno si è rivelato infine eccezionalmente caldo. Molte aree dell’emisfero settentrionale sono state alle prese con temperature da record e ondate di calore, che oltre a favorire la siccità hanno facilitato la trasmissione virale e la comparsa di malattie tipiche di latitudini tropicali. I cambiamenti climatici stanno già oggi rendendo i patogeni più virulenti e favorendo la loro circolazione.”

Fonte: Focus

Foto di Ohga!