Diabete tipo 2 come conviverci

Diabete tipo 2 come conviverci

Diabete tipo 2 come conviverci. Uno degli obiettivi più importanti per i pazienti è imparare a convivere con il diabete di tipo 2. Vale a dire la tipologia di diabete più comune e diffusa, che colpisce di solito persone in età avanzata.
Stiamo parlando di una condizione particolarmente complessa per il corpo umano, infatti:

“Nel mondo il diabete è la prima causa di cecità, la seconda causa di insufficienza renale terminale con necessità di dialisi o trapianto, la prima causa di amputazione non traumatica degli arti inferiori, una concausa di metà degli infarti e degli ictus”.

L’Iatituto Superiore di Sanità indica il diabete come una condizione di particolare sofferenza: la caratteristica chiave riguarda la produzione di insulina, ormone prodotto dal pancreas che permette l’assorbimento del glucosio, la molecola più semplice degli zuccheri. 

Nel caso del diabete di tipo 2 non viene prodotta una quantità sufficiente di insulina per l’organismo (quindi c’è deficit di secrezione), oppure l’ormone prodotto è nelle giuste quantità ma l’organismo non la riconosce. In questo caso parliamo di insulino-resistenza. 

Il diabete non è in genere solo un problema di glicemia alta ma anche di alterazioni del metabolismo dei lipidi (trigliceridi e colesterolo HDL) e del sistema di controllo della pressione arteriosa e di una condizione cronica di lieve infiammazione, di stress ossidativo, di disfunzione dell’endotelio (tessuto di rivestimento dei vasi) e di molto altro.

Ritenerlo solo come un problema di glicemia è riduttivo, profondamente sbagliato e rischioso. La complessità del diabete è ben testimoniata dal numero di organi coinvolti nell’origine del problema e/o potenzialmente interessati da complicanze, dai moltissimi esami di laboratorio e strumentali che sono necessari per il suo monitoraggio, dal gran numero di farmaci che possono essere usati per il controllo della iperglicemia, dal numero di professionisti che partecipano alla cura.

Nessuna malattia ha la stessa complessità. E nessuna malattia richiede una così intensa partecipazione alla cura da parte del paziente.

Per affrontare questa condizione, spesso, si deve ricorrere all’ospedalizzazione. Sia per cause dirette al diabete di tipo 2 che per questioni correlate, come ad esempio quelle dell’infezione da Covid-19. Quindi, oggi come non mai, dobbiamo imparare a convivere con il diabete di tipo 2. In che modo? Cosa sapere per affrontare questa condizione?

Per vivere con il diabete e cercare di prevenire le evoluzioni peggiori è necessario, in primo luogo, seguire un’alimentazione equilibrata. In questo caso specifico dobbiamo rivolgere particolare attenzione all’equilibrio. Chi soffre di diabete deve alimentarsi in modo costante ma evitando eccessi, senza saltare pasti e componenti fondamentali (carboidrati, proteine, grassi salutari) ma evitando tutto ciò che può portare problemi a questa problematica.

Diets rich in whole grains, fruits, vegetables, legumes, nuts, moderate in alcohol consumption, and lower in refined grains, red/processed meats, and sugar-sweetened beverages have demonstrated to reduce diabetes risk and improve glycemic control and blood lipids in patients with diabetes.

Bisogna mangiare una vasta gamma di cibi – tra cui frutta, verdura e senza eliminare i cibi ricchi di amido come la pasta – e ridurre l’apporto di zuccheri, grassi e sale. Questo deve essere gestito attraverso colazione, pranzo e cena tutti i giorni: evita di saltare i pasti.

Uno degli aspetti fondamentali per vivere con il diabete di tipo 2 è il movimento fisico. Bisogna fare sport e accogliere ogni occasione per ridurre lo stile di vita sedentario.

La motivazione principale è quella di diminuire il peso corporeo ma anche ridurre il livello di zucchero nel sangue. Per decidere quale sport praticare bisogna valutare la scelta con il proprio medico perché ci sono diversi aspetti da valutare. Gli sport possono influenzare il corpo in modi diversi. Ad esempio, come ricorda diabetes.cooks una camminata veloce e una corsa continua di solito portano a un abbassamento dei livelli di glucosio nel sangue.

Il portale nobi.nlm..nih.gov consiglia ai diabetici una combinazione di regolare esercizio aerobico e resistenza. I soggetti insulino-dipendenti dovrebbero integrare i carboidrati prima e dopo lo sport, così come durante l’esercizio per eventi che durano più di 1 ora.

Durante la pratica dell’attività fisica possono verificarsi episodi di ipoglicemia o iperglicemia. Per evitarne l’insorgere o contrastarne gli effetti è importante rispettare alcuni accorgimenti e controllare sempre i valori della glicemia prima, durante (se l’allenamento è molto lungo) e dopo l’esercizio fisico.

Tutto questo senza dimenticare che le patologie cardiache e quelle cerebro-vascolari (incluse le malattie ipertensive e quelle ischemiche del cuore secondo l’ISS) sono tra le principali cause di morte tra le persone che soffrono di diabete. Uno stile di vita basato sul movimento e sulla riduzione della sedentarietà permette di attenuare questi fattori di rischio.

Fonte: sismed.it.con

Foto di gastroepato.it