Festa della Repubblica Savoia alla riscossa

Festa della Repubblica Savoia alla riscossa
2 giugno 1946 – 2 giugno 2016.  70 anni di Repubblica e di polemiche su quel famoso referendum che cambiò le sorti dell’Italia.
 
Se qualche giorno fa il rappresentante dei Monarchici italiani si era avventurato in previsioni di una possibile ricostituzione della Monarchia in Italia (Scomodando persino San Pio), adesso a gettare altra legna sul fuoco della polemica Monarchia – Repubblica ci ha pensato Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell’ultimo Re d’Italia Umberto II.
Vittorio Emanuele di Savoia parla di un referendum monco “con un corpo elettorale non completo, poiché non si votò in alcuni territori italiani” e “non poterono partecipare molti italiani in prigionia all’estero”.

Nel messaggio indirizzato a tutti gli italiani in occasione della Festa della Repubblica, Vittorio Emanuele di Savoia si sofferma anche sulla figura del padre, Umberto II che dimostrò un grande senso si responsabilità quando “Il Consiglio dei Ministri presieduto da Alcide De Gasperi, con un colpo di mano, nominò lo stesso Capo Provvisorio dello Stato” dando il colpo finale alla Monarchia.
Lo stesso Umberto IIdopo un mese di regno, desiderando una piena legittimazione che gli permettesse di traghettare la Nazione in una rinascita al termine delle dolorose esperienze della guerra, prima della consultazione dichiarò che se la Monarchia non avesse raggiunto la maggioranza assoluta dei voti, avrebbe indetto un nuovo Referendum. In quei giorni ed in quelle ore di tensione Egli mantenne un alto senso di responsabilità per le sorti del Paese ed una terzietà che il mondo gli ha riconosciuto, anche quando nella notte tra il 12 ed il 13 giugno il Consiglio dei Ministri, presieduto da Alcide De Gasperi, con un colpo di mano, nominò lo stesso De Gasperi Capo Provvisorio dello Stato, senza attendere la pronuncia sui risultati della Suprema Corte di Cassazione, fissata per il 18 giugno” e inoltre “pur in assenza di alcuna imposizione, partì di propria volontà per un temporaneo esilio, al fine di smorzare le tensioni di un Paese diviso in due e con le truppe jugoslave di Tito, schierate sul confine orientale, decise ad intervenire in caso di vittoria monarchica. Un esilio durato, poi, per Lui tutta la vita, per me 56 anni e per mio figlio – nato 26 anni dopo il referendum – ben 30 anni“.
Alla fine, queste polemiche dopo 70 anni dal referendum Monarchia – Repubblica lasciano il tempo che trovano. Il 2 giugno del 1946, i cittadini italiani scelsero la Repubblica che nel bene o nel male è ancora la nostra Italia.
Fonte: Huffington Post Italia