Imperatore romano despota Commodo si spegne il 31 dicembre 192

Imperatore romano despota Commodo si spegne il 31 dicembre 192. L’Imperatore Commodo è un personaggio romanzato che abbiamo visto tutti nello stupendo film “Il Gladiatore” impersonato dall’attore Joaquin Rafael Phoenix diretto da  Ridley Scott ma qui postiamo la sua biografia reale e la sua fine cruenta essendo un patetico e feroce despota romano.

Nato Lucio Elio Aurelio Commodo (inlatino: Lucius Aelius Aurelius Commodus; Lanuvio, 31 agosto 161 – Roma, 31 dicembre 192), è stato un imperatore romano, membro della dinastia degli Antonini; regnò dal 180 al 192. Come Caligola e Nerone, è descritto dagli storici come stravagante, crudele e depravato.

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Figlio dell’imperatore filosofo Marco Aurelio, Commodo fu associato al trono nel 177, succedendo al padre nel 180. Avverso al Senato, governò in maniera autoritaria, esibendosi anche come gladiatore e in prove di forza, e facendosi soprannominare l‘Ercole romano.

Il 27 novembre 176 Marco Aurelio conferì a Commodo il rango di Imperator, e nel177 il titolo di Augusto, attribuendo al figlio la sua stessa posizione, e formalmente condivise il potere con lui. Il 23 dicembre dello stesso anno, ottenne la tribunicia potestas. Il 1º gennaio 177 Commodo divenne console per la prima volta, a 15 anni, il più giovane console nella storia romana fino a quel momento. Durante il regno assieme al padre, Commodo non commise stranezze né crudeltà. Sposò poi Bruzia Crispina prima di accompagnare suo padre ancora una volta al fronte del Danubio nel 178 contro i barbari, dove poi Marco Aurelio morì il 17 marzo 180, lasciando imperatore il diciannovenne Commodo.

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Durante i dodici anni di principato, nonostante la fama di despota, a Commodo sono riconosciuti dei meriti: per esempio esercitò un’ampia tolleranza religiosa, ponendo fine alle persecuzioni contro i cristiani  dopo alcuni anni dall’ascesa al trono, le quali ricominciarono dopo la sua morte. Egli stesso praticò culti orientali e stranieri; il regno di Commodo diede anche un nuovo impulso alle arti, che si svilupparono rispetto all’arte dei primi Antonini.,

Durante il suo regno egli eresse vari monumenti celebranti le imprese del padre Marco Aurelio, tra i quali la Colonna Aureliana, e forse completò anche la statua equestre di Marco Aurelio che si trova oggi nei Musei Capitolini (una copia è esposta al centro della piazza del Campidoglio).

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Amato dal popolo e appoggiato dall’esercito, al quale aveva elargito consistenti somme di denaro, riuscì a mantenere il potere tra numerose congiure, finché non fu assassinato in un complotto di alcuni senatori, pretoriani e della sua amante Marcia, strangolato dal suo maestro di lotta, l’ex gladiatore Narcissor; l’assassinio portò al potere Pertinace. Sottoposto a damnatio memoriae  dal Senato, fu riabilitato e  divinizzato dall’imperatore Settimio Severo, che voleva ricollegarsi alla dinastia antoniniana cercando il favore dei membri superstiti della famiglia di Commodo e Marco Aurelio.

Fonte: it.wikipedia.org

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