Inps Corte dei Conti allarme pensioni Tito Boeri smentisce sistema sostenibile

La Corte dei Conti è decisamente preoccupata per il rosso del patrimonio dell’Inps,  ritenendo che si dovrebbe rivedere la governance, Tito Boeri,Presidente dell’ente smentisce affermando che il sistema è sostenibile, in accordo con Giuliano Poletti, ministro del Lavoro che dichiara: ‘Interventi non sono previsti – ha sottolineato Poletti a margine di un convegno alla Camera – perchè le risorse che fanno fronte alla situazione sono già definite e c’è il bilancio dello Stato che garantisce la copertura finanziaria. Poi il confronto su come migliorare le performance è sempre aperto: il dialogo tra il governo e l’Inps è all’ordine del giorno ogni giorno’.

L’allarme è originato in quanto l’Ocse, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, sottolinea le sofferenze negli istituti di credito italiani sono pari a 40 miliardi di euro, decisamente il doppio del decreto salva banche di 20 miliardi, un decreto nel gorno in cui viene votata la fiducia alla Camera dei deputati per convertirlo in legge,  quindi la Corte dei Conti ha pensato bene di radiografare minutamente l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale mettendo in allarme i lavoratori e pensionati sul futuro delle pensioni, il presidente dell’Inps, Tito Boeri smentisce categoricamente questo allarme spiegando che il sistema è sostenibile e le pensioni sono garantite dallo Stato.

Da un articolo di Milano Finanza si legge: ‘Dato che il patrimonio netto è per la prima volta in rosso «non si ritiene procrastinabile una riforma della governance» dell’Inps. Lo scrive la Corte dei Conti nella Relazione sulla gestione finanziaria 2015 dell’istituto assestata. Sul versante economico patrimoniale, spiega la magistratura contabile, si registra una situazione in peggioramento rispetto al precedente esercizio. Il patrimonio netto è pari a 5,87 mld, con un decremento sul 2014 di 12,54 mld. Nel frattempo, aumenta la spesa per prestazioni previdenziali e assistenziali. Da qui «la necessità di un intervento normativo di revisione e coordinamento delle disposizioni primarie e regolamentari che disciplinano l’attività dell’Inps» o in alternativa, «una riforma della governance dell’Istituto». In questo senso, aggiungono i magistrati contabili, «occorre un ripensamento di funzioni e compiti del direttore generale, anch’esso organo dell’ente, che ne definisca i confini, alla luce anche del principio di separazione tra attività di indirizzo politico e gestione amministrativa» Si tratta di un attacco secco. «L’accentramento nella figura del presidente dei compiti prima spettanti al Consiglio di amministrazione non sembra, alla prova dei fatti, aver risolto i profili di problematicità del sistema di governo, anche nei rapporti tra gli organi dell’Istituto’

Tito Boeri: Non c’è nessun allarme sui conti dell’Inps, il disavanzo «deriva unicamente da ritardi nei trasferimenti dello Stato che vengono anticipati dall’Inps e poi ripianati di nuovo dallo Stato», ha replicato prontamente il presidente dell’Inps, Tito Boeri. Insomma, si tratterebbe di una mera questione contabile. Infatti, «bisogna sempre ricordare ai cittadini italiani che l’Inps opera per conto dello Stato». «È già successo tante volte», aggiunge il presidente dell’Inps ammettendo che «ci sono sicuramente dei problemi nel nostro sistema previdenziale e siamo tutti impegnati per migliorarne le proprietà. Ma il nostro sistema è comunque molto più sostenibile di quelli di altri Paesi». La soluzione? Assumere nuovo personale. È altrettanto vero che «stiamo soffrendo una grandissima emorragia del personale. Per questo stiamo tentando di diventare più efficienti. Da tempo chiediamo al governo di poter tornare ad assumere, di portare energie nuove all’interno dell’Inps». Altro obiettivo, cerca di entrare ancora di più nel merito della questione Boeri, è «riorientare la spesa sociale per andare maggiormente incontro ai poveri, che, stando alle statistiche sui redditi, sono aumentati di un terzo nel nostro Paese (mentre sono raddoppiati secondo le statistiche sui consumi). Con contributi di solidarietà?

Fonte: MilanoFinanza