John Maynard Keynes grande economista inglese muore 21 gennaio 1946

John Maynard Keynes nasce a Cambridge (Inghilterra) il 5 giugno 1883. Il suo nome è noto nel mondo economico per essere considerato tra i più importanti economisti del XX secolo, grazie alle sue idee che avrebbero influenzato non solo l’economia ma anche, e di conseguenza, il mondo politico.

 La sua è una famiglia legata al mondo accademico. Il padre, John Nevile Keynes, è professore all’Università di Cambridge dove insegna logica e economia politica. La madre, Florence Ada Brown, è donna dal carattere forte e autrice di grande successo, nonchè grande pioniera nelle riforme sociali.
John Maynard Keynes inizia la sua istruzione all’età di 7 anni alla Perse School Kindergarten. Nel 1894, a soli 11 anni, riceve un premio in campo matematico. L’anno seguente Keynes dà l’esame per entrare a Eton: è decimo tra i venti alunni che vengono accettati, e il primo in matematica.

Negli anni di Eton vince il Premio Matematici Senior sia nel 1889, che nel 1900. Eccelle anche in storia e letteratura inglese. In questi anni sviluppa una passione per la collezione di vecchi libri.

In seguito viene ammesso al King’s College, a Cambridge, dove segue il corso di matematica; il suo interesse per la politica lo conduce però presto a passare al campo dell’economia. Nel 1905 dopo una vacanza in Svizzera Keynes ritorna a Cambridge dove frequenta le lezioni di economia del professor Alfred Marshall.

Keynes è in cerca di una fonte di reddito, rimanda così la scrittura della tesi per partecipare al concorso per l’ammissione al “civil service”: si qualifica secondo. Incrdibilmente nella sezione dell’esame dedicata all’economia, la sua votazione è la peggiore. Keynes si accontenta accettando un posto di lavoro presso l'”India Office”.

Nello stesso periodo inizia a lavorare alla tesi. Questa non verrà accettata: la principale conseguenza è la mancata assegnazione del vitalizio che Cambridge normalmente assicura. Keynes accetta comunque un posto di lettore che viene finanziato dal suo docente Alfred Marshall. E’ in questo ruolo che Keynes comincia a costruire la propria reputazione di economista.

Nel 1912 diviene direttore dell'”Economic Journal”, la principale rivista accademica economica del periodo.

Viene poi assegnato alla “Royal Commission on Indian Currency and Finance”, posizione che gli consente di mostrare il suo talento nell’applicare le teorie economiche a problemi di ordine pratico. Alla vigilia della Prima Guerra Mondiale diviene consigliere del Ministero del Tesoro per le questioni economiche e finanziarie. Tra le sue responsabilità vi è la definizione dei rapporti di credito tra la Gran Bretagna e i suoi alleati continentali durante la guerra. Il suo valore e i suoi risultati gli varranno un incarico di enorme impatto sulla sua carriera, quello di rappresentante economico del Tesoro alla Conferenza di pace di Versailles del 1919.

In seguito a questa esperienza Keynes pubblica “Gli effetti economici della pace” (The economic consequences of peace, 1919). Poi pubblica “Per una revisione del Trattato” (A revision of the Treaty, 1922), in cui sostiene che le pesanti sanzioni imposte alla Germania avrebbero portato alla rovina l’economia tedesca a causa degli squilibri traumatici.

La previsione di Keynes viene confermata durante la repubblica di Weimar: solo piccola parte delle riparazioni vengono pagate ai vincitori, che nel tentativo di rispettare gli obblighi sviluppano una potenza industriale di tutto rispetto, destinata a contribuire al riarmo tedesco. Inoltre l’iperinflazione del 1923 pesa duramente sull’economia tedesca e causa un forte scontento che preparerà la strada all’avvento del nazismo.

Nel 1920 pubblica il “Trattato sulla probabilità” (Treatise on Probability), contributo di notevole spessore per il sostegno filosofico e matematico alla teoria della probabilità. Con il “Trattato sulla riforma monetaria” (A tract on monetary reform, 1923) attacca le politiche deflazioniste britanniche degli anni ’20, sostenendo l’obiettivo della stabilità dei prezzi interni e proponendo flessibilità nei tassi di cambio. Nei due volumi del “Trattato sulla moneta” (Treatise on money, 1930), sviluppa ulteriormente la sua teoria del ciclo del credito.

Ma la sua opera principale è la “Teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta” (The general theory of employment, interest and money, 1936), volume che avrà un grandissimo impatto culturale sulla Scienza Economica. Ad oggi è una parte fondamentale della moderna macroeconomia.

In questo lavoro Keynes afferma che le politiche destinate a stimolare la domanda in periodi di disoccupazione sono giustificabili, ad esempio tramite un incremento della spesa pubblica. Poiché Keynes non ha piena fiducia nella capacità del mercato lasciato a se stesso, ritiene necessario che in determinate circostanze sia lo Stato a dover stimolare la domanda. Queste argomentazioni troveranno conferma nei risultati della politica del “New Deal”, varata negli USA in quegli anni dal presidente Roosevelt.

Nel 1942 Keynes, ormai di celebrata notorietà, riceve il titolo di baronetto, diventando primo Barone Keynes di Tilton; siede nella Camera dei Lords, tra i Liberali. Nello stesso periodo diventa presidente della nuova “Commissione per l’Incoraggiamento della Musica e delle Arti” che, prima della fine della guerra, viene ribattezzata “Consiglio Inglese delle Arti”.

Durante la Seconda Guerra Mondiale con la pubblicazione di “Come pagare per la guerra” (How to pay for the war), sostiene che lo sforzo bellico dovrebbe essere finanziato con maggiori livelli di imposte fiscali, piuttosto che con un bilancio negativo, per evitare spinte inflazioniste. Nel 1944 Keynes è alla guida della delegazione inglese a Bretton Woods, per negoziare l’accordo finanziario tra Gran Bretagna e Stati Uniti; è inoltre a capo della commissione per l’istituzione della Banca Mondiale.

Keynes non riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi: incontra l’opposizione americana verso la predisposizione di fondi, che Keynes avrebbe voluto essere assai ingenti.

I fondi vengono sì predisposti ma sono di modesta entità. Questi risulteranno insufficienti ai saldi finanziari negativi dei paesi più deboli e insufficienti per fronteggiare la speculazione sui cambi che nel corso del tempo diventa sempre più aggressiva (anche fino alla crisi del petrolio degli anni ’70 in cui i paesi produttori riempiranno di dollari le proprie casse).

Il sistema di Bretton Woods resisterà fino alla prima metà degli anni ’70, quando le pressioni sulle diverse monete causeranno la fine dei cambi fissi e si passerà ad un regime di cambi flessibili, opera da attribuire all’operato del presidente americano Richard Nixon.

Tra le altre opere di Keynes, meritano di essere ricordate le raccolte “Essays in biography” e “Essays in persuasion” dove l’autore presenta ritratti di economisti e notabili, e raccoglie alcune delle sue argomentazioni volte a influenzare l’establishment politico ed economico negli anni della Grande depressione.

John Maynard Keynes muore di infarto il 21 aprile 1946, tre anni prima della morte del padre.

Fonte: Biografieonline