La poesia di Salvatore Quasimodo: Alle fronde dei salici

Questa settimana ho scelto per voi “Alle fronde dei salici“, poesia di Salvatore Quasimodo pubblicata per la prima volta nel 1945, poi inserita due anni più tardi nella raccolta “Giorno dopo giorno”.

La lirica fu scritta nel periodo dell’ Armistizio, segnando il ritorno del poeta alla poesia dei valori collettivi, allontanandolo definitivamente dall’ Ermetismo.
Il testo è una denuncia ai tristi fatti del periodo, ovvero quando nazisti e fascisti furono gli attori di molti crimini.

Come potrete notare la poesia è suddivisa in due fasi ben distinte, una in cui vi è una presa di coscienza sul periodo, puntando il dito verso i poeti che rimanevano in silenzio, l’altra invece con l’ immagine dei salici è incentrata sul dolore, con riferimenti alla Bibbia.

Testo: Salvatore Quasimodo – Alle fronde dei salici

Salvatore Quasimodo
E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?

Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.

Pubblicato da Jagming

Installatore elettromeccanico, musicista, blogger, amante della natura, degli animali ed appassionato di fitoterapia