Matteo Renzi dimissionario crisi di Governo ufficiale

Matteo Renzi dimissionario, ha formalizzato la sua posizione, anche se Sergio Mattarella, Capo di Stato, si è riservato di decidere,  dando luogo  ufficialmente alla crisi del Governo ed ora partiranno dal Quirinale le consultazioni, ricevendo sia il presidente del Senato che della Camera, Grasso e Boldrini, tali consultazione si definiranno entro sabato prossimo.

Sergio Mattarella ha comunque invitato l’ex premier di rimanere in carica con il governo fino a che non si concluda l’iter dell’ordinaria amministrazione degli affari correnti.

I primi ad essere ricevuti al Quirinale  saranno il presidente del Senato, Pietro Grasso, la presidente della Camera, Laura Boldrini e il presidente emerito, Giorgio Napolitano, fa sapere un comunicato della Presidenza della Repubblica. Le consultazioni si concluderanno sabato con Forza Italia, Movimento 5 stelle e Partito democratico.

E’ durata 19 minuti la relazione di Renzi alla Direzione PD, che nella proposta del segretario e della presidenza doveva chiudersi così, restando convocata permanentemente, per poi dare vita al dibattito solo “dopo aver affrontato la crisi”. Renzi è tornato ad assumersi la responsabilità sull’esito del referendum: “Il popolo è sovrano, mi assumo tutte le responsabilità”, ha detto, una coerenza che Renzi ha dimostrato solo nel suo ultimo atto, anche se durante il suo comunicato ha sottolineato che il referendum costituzionale sia stato un attacco del tutto personale, invece che comprendere che il popolo italiano ha pesato il contro delle sue azioni piuttosto che il pro, quindi al di là delle simpatie o antipatie personale, il cittadino ha voluto dimostrare la sua contrarietà, con il suo no al referendum, verso quelle priorità che Renzi ha messo in atto prima del benessere del popolo italiano.

Il PD non ha paura del voto, se gli altri partiti vorranno andare a elezioni dopo la sentenza della Consulta, siamo pronti a fare altrettanto e un eventuale governo nuovo dovrà essere responsabilità “di tutti”. Matteo Renzi lo dice chiaramente alla direzione del partito, prima di recarsi al Colle per le dimissioni formali. Renzi ha anche detto di aver sentito Napolitano al telefono, e di averlo ringraziato, inoltre ha dichiarato alle forze politiche: ‘se invece vogliono un nuovo governo che affronti la legge elettorale, ma anche gli appuntamenti internazionali rilevanti, il PD è consapevole della propria responsabilità. Non può essere il solo, perché abbiamo già pagato il prezzo in un tempo non troppo lontano della solitudine e della responsabilità. Anche gli altri partiti devono caricarsi il peso”.

Renzi sottolinea anche le difficoltà del proprio partito con le sue difficoltà interne,  il Pd: ‘Tutti noi siamo consapevoli della rilevanza di questo momento per l’aspetto istituzionale. C’è un passaggio interno da fare, sarà duro, molto duro, nella chiarezza che deve contraddistinguere un grande partito democratico’.  ‘Dobbiamo dare una mano al presidente della Repubblica nelle forme e della modalità che i partiti indicheranno”, osserva il premier dimissionario. Che ci tiene a sottolineare: “Il PD non fugge dalla democrazia e dalla trasparenza e nemmeno dallo streaming. Questa discussione sarà pacata e trasparente, agli occhi del mondo e del nostro popolo, mentre in queste ore c’è boom di iscrizioni al Pd’.

Ha po concluso difendendo il programma avviato del suo governo: ‘Questa impronta che noi abbiamo dato, è organica, completa e ha un senso: meno tasse e più diritti’ – ‘Restiamo in carica per l’ordinaria amministrazione’ – ‘Propongo che ci sia una delegazione del PD composta da uno dei due vicesegretari, grazie a Debora che ha indicato Lorenzo Guerini, dal presidente e dai due capigruppo e propongo che la direzione sia convocata in maniera permanente per consentire alla delegazione di venire a riferire perchè si possa discutere in modo chiaro e democratico sul percorso da scegliere’.

Fonte: Rainews