Il compagno di vita da sempre di Yves Saint Laurent, Pierre Bergé, ha affermato a chiare lettere la sua totale indignazione per questo tipo di nuova moda dochiarando in una intervista a La Parisienne: ‘Sono affranto mi sembra una totale mancanza di morale e di coscienza politica. I creatori non hanno assolutamente niente a che vedere su questo mercato che è la negazione della moda! Trovo vergognoso il comportamento di questi marchi. Dovrebbero esaltare la libertà e non servirsi di donne che sono asservite’
NUOVO LOOK IN TENDENZA |
Ma ciò che rappresenta il business della tendenza al look islamico lo dimostrano le cifre seguenti: nel 2019 questo tipo di tendenza di mercato rappresenterà un guadagno di 500 miliardi di dollari, esattamente il doppio rispetto al 2013, quindi alla fine cosa si capisce? che di fronte agli attentati, alla morte, alla distruzione ciò che interessa è fare denaro sorpassando quei valori morali che dovrebbero essere alla base di ogni società civile
Anche la H&M nel suo slogan pubblicitario lancia un messaggio alle donne: siate ‘chic’ con capelli e collo coperto dal velo come mostra l’immagine di una fanciulla e successivamente la casa di moda giapponese Uniqluo ancora con veli (hijab) in bella mostra nelle vetrine londinesi sottolineano la nuova tendenza, seguita da Marks&Spencer, non solo ma con € 62,95 si può acquistare il ‘burkini’ in tinta unita e fiori, basta essere in tendenza con la moda, il significato intinseco si lascia correre e la coscienza pure.
Certo è che in Francia, attualmente, il bivio ideologico-finanziario è in un momento di stasi difficile da metabolizzare infatti i grandi stilisti evitano di commentare questo tipo di nuova tendenza della moda, ma è sperabile che ascoltino la voce dei malcontenti che non vedono di buon occhio il nuovo look islamico associandolo a morte, distruzione e terrore!