Omofobia fobia che opera come pregiudizio

Omofobia fobia che opera come pregiudizio. Omofobia è un termine coniato dallo psicologo George Weinberg, per definire la paura irrazionalel’intolleranza e l’odio nei confronti delle persone omosessuali. La parola omofobia è composta da due termini: omo e fobia. «Omo» è l’abbreviazione di omosessuale, cioè una persona attratta da individui dello stesso genere.  Mentre fobia, deriva dal greco antico e significa «paura». 

Ma nella psicologia, come ci spiega Annella Bartolomeo, psicologa e psicoterapeuta la fobia è una paura un po’ diversa… Chiariamo cosa significa la parola fobia tramite le parole di Annella Bartolomeo: ”La fobia è una paura intensa ed eccessiva, immotivata ed esagerata E anche sproporzionata,  non dipende cioè da un pericolo reale». Ci sono tante fobie, un elenco lunghissimo: la clustrofobia ad esempio è il disagio di stare negli spazi chiusi, aracnofobia è la paura dei ragni, c’è pure l’amatofobia paura della polvere e persino la pedofobia… chi ha paura dei bambini! A qualcuno farà un po’ ridere, ma chi prova queste fobie si trova in uno stato di forte disagio e quindi tende a evitare le situazioni collegate alla sua paura ovviamente. 

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Se è vissuta molto intensamente può condizionare la vita della persona. Per esempio chi soffre di claustrofobia magari non vuole prendere l’ascensore. Tutto bene se abita al primo piano… ma se vive in un grattacielo di New York al 27° piano questo diventa un problemone… per lui ovviamente!

Per l’omofobia  le cose sono un po’ diverse. Perché gli effetti negativi sono avvertiti non tanto da chi prova questa fobia, ma da coloro che ne sono oggetto: cioè le persone omosessuali. Weinberg dice che è una «fobia che opera come un pregiudizio».  Così il disagio si manifesta contro  le persone omosessuali.  Insomma è un po’ al contrario: chi ha il problema (l’omofobo) fa sentire gli altri (gli omosessuali) come se il problema fossero loro…

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In Italia così ancora oggi ogni giorno 50 persone  subiscono discriminazione, odio e violenza, secondo quanto ha riportato Gay Help Line, un contact center contro l’omofobia. In pratica oltre 20.000 l’anno.  E quest’anno con la pandemia le cose sono peggiorate: il 30% degli studenti omosessuali che ha contattato la Gay Help Line ha detto di aver subito episodi di cyberbullismo e hate speech online. Cioè parole di odio attraverso i social.

La giornata del 17 maggio 1990 è il giorno in cui si è cancellato l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali grazie l’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità).

Questa giornata «è l’occasione per ribadire il rifiuto assoluto di ogni forma di discriminazione e di intolleranza e, dunque, per riaffermare la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea», ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

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Il presidente Matatrella ha poi proseguito: ”Le attitudini personali e l’orientamento sessuale, non possono costituire motivo per aggredire, schernire, negare il rispetto dovuto alla dignità umana, perché laddove ciò accade vengono minacciati i valori morali su cui si fonda la stessa convivenza democratica. La società viene arricchita dal contributo delle diversità. Disprezzo, esclusione nei confronti di ciò che si ritiene diverso da sé, rappresentano una forma di violenza che genera regressione e può spingere verso fanatismi inaccettabili. La ferita inferta alla singola persona offende la libertà di tutti”.

La bandiera con i colori dell’arcobaleno è stata realizzata nel 1978 a San Francisco dall’artista Gilbert Baker. All’inizio aveva otto colori (rosa, rosso, arancione, giallo, verde, turchese, blu e viola) ognuno con un significato specifico: natura, serenità, vita, luce del sole… Qualche anno dopo il rosa fu eliminato: era un colore troppo difficile e anche troppo caro da reperire. Così le tinte si sono ridotte prima a 7 e poi alle attuali 6 (perdendo anche il turchese che si è fuso con il blu):  il rosso sta per la vita, l’arancione per guarigione, il giallo è sinonimo di luce del sole, il verde simboleggia la natura, il blu l’armonia, mentre il viola è l’anima. Tanti colori diversi che fanno un arcobaleno meraviglioso.

Fonte: ilmioprimoquotidiano.it

Foto di AlexanderGrey da Pixabay