Pensioni M5S proposta equiparazione trattamento pensionistico raccoglie consenso popolare nel web

La proposta di legge avanzata da M5S per l’equiparazione del trattamento pensionistico dei parlamentari a quello dei lavoratori comuni, raccoglie il consenso popolare nel web, sottolineando ciò che in definitiva pensano i cittadini italiani che mal sopportano queste anomalie nel trattamento pensionistico con delle diversità abnormi e ingiustificate, il malcontento generale si è esplicato con migliaia e migliaia di I like nel post pubblicato da Beppe Grillo: ‘”Basta privilegi #unapensionecomettuti’,  un coro che si è unito a tre influence del Movimento 5 stelle: Beppe Grillo, Luigi Di Maio e Carlo Sibilia; certamente sarà utopistico pensare che la ‘casta’ rinunci ai propri privilegi ed emolumenti faraonici percepiti e pagati dai contribuenti italiani,  è un discorso che si protrae da anni questa ingiusta sperequazione, questa emorragia di denaro dalle casse statali alle tasche dei parlamentari, un flusso di denaro che, se limitato, il restante potrebbe essere indirizzato verso chi ha molto meno ed è costretto a sopravvivere!

Si legge un articolo su L’Huffingtonpost un interessante articolo, scritto da Guido Petrangeli, sul tema in corso: 

Il blog di Grillo torna a macinare consenso come nei giorni migliori. E lo fa su un tema molto sentito nel nostro paese, le pensioni. Dal sito del garante del Movimento è stata infatti lanciata una proposta di legge per equiparare il trattamento pensionistico dei parlamentari a quello dei comuni cittadini italiani. Al di là del merito della proposta, la campagna per una #pensionecometutti ha fatto breccia nell’opinione pubblica digitale, rimettendo al centro del dibattito un tema che sposta molto in termini di consenso popolare.

Il post pubblicato da Beppe Grillo – “Basta privilegi #unapensionecomettuti – è stato quello che ha ottenuto più condivisioni sui social nell’ultimo mese (più di 12mila). È bastata meno di un’ora, circa 44 minuti, che l’hashtag lanciato dal Blog si è imposto tra le tendenze di Twitter grazie soprattutto al lavoro di tre influencer del movimento 5 stelle: Beppe Grillo, Luigi Di Maio e Carlo Sibilia. A fine giornata l’hashtag #pensionecometutti si è classificato nella top ten degli argomenti più discussi, rimanendo tra i topic trend italiani per più di 10 ore.

La reazione emotiva al dibattito ci svela come gli utenti di Twitter abbiano preso molto a cuore il tema, individuando nelle pensioni e nei vitalizi un odioso privilegio della casta. Infatti associato a #pensionecometutti troviamo hashtag come #bastacasta, #bastapoliticidiprofessione, #stopprivilegi. Le parole più ricorrenti nei tweet delle persone che hanno commentato l’argomento sono state onorevoli, basta, privilegi.

Su Facebook il protagonista della campagna per rilanciare e sostenere la proposta di legge del M5S è stato senza dubbio Luigi Di Maio. Il vice-presidente della Camera ha scritto sull’argomento delle pensioni 12 post che hanno ottenuto un livello di coinvolgimento pari a oltre 70mila tra mi piace, condivisioni e commenti.

Non è un caso che uno dei messaggi di Luigi Di Maio su questo argomento sia in assoluto il suo secondo post più virale su Facebook: “Se non ci fate sognare, non vi lasceremo dormire. I partiti stanno facendo di tutto per arrivare alla pensione di settembre, ma avranno una brutta sorpresa. Il MoVimento 5 Stelle domani presenta alla Camera la proposta sulle pensioni dei parlamentari. Deputati e Senatori devono avere un trattamento pensionistico uguale a quello di tutti gli altri cittadini” (17.789 like, 1.196 commenti, 18,235 condivisioni).

Anche su Facebook i commenti degli utenti sono stati molto netti e hanno preso la strada di uno sfogo rabbioso contro la casta dei parlamentari privilegiati. La reazione dei militanti del M5S sulla rete sembra dunque andare di pari passo alla retorica dei leader del movimento che hanno usato frasi molto forti come “vi staremo col fiato sul collo” oppure come “non vi lasceremo dormire”. Lo scatto in avanti dei grillini su un tema così virale e che coinvolge direttamente il dibattito pubblico sulle prossime elezione avviene a pochi giorni da una serie di sondaggi che danno il movimento 5 stelle come il primo partito italiano.’

Il tema pensionistico è un deterrente per raggiungere consensi e voti in previsione delle elezioni che sono all’orizzonte, un tema usato anche dal governo Renzi e altri governi del passato, come dalla piattaforma sindacale, per riconquistare la fiducia persa strada facendo dei cittadini, funziona come specchietto per le allodole, il problema poi diventa difficile nell’attuare quelle promesse, quelle chimere che il quadro politico, passato ed attuale, sventolano per raggiungere il loro scopo, disattendendo, una volta assunti al potere, ciò che era stato promesso, è un deja vu che si ripete puntualmente;  il partito M5S non è da meno e raccoglie l’esempio ponendolo davanti ai cittadini italiani, i quali sentono questa voce del malcontento come propria sapendo benissimo che è utopistico pensare che la ‘casta’ rinunci a quei privilegi e a quei vitalizi pensionistici da nababbi; il consenso popolare avuto dal post di Beppe Grillo è una voce forte e chiara del popolo del web che sottolinea quanto sia ignobile questa sperequazione tra parlamentari e lavoratori, ma tra il dire e il fare ci sono di mezzo interessi che difficilmente si potranno superare, meglio rendersene conto subito anche se tentar non nuoce!

Fonte: L’Huffingtonpost